Health Monitor, una soluzione italiana per monitorare i sistemi aziendali

di Massimo Castelli

Pubblicato 26 Novembre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:52

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Lo sviluppo di soluzioni di Monitoring di reti e sistemi Windows è stata prerogativa soprattutto di grandi Software House straniere, che offrono una vasta gamma di prodotti.

Eppure talvolta, nonostante le aspettative, console ed agenti di monitoring sono difficili da configurare, appesantiscono i sistemi operativi e soprattutto hanno costi di progetto e licenza troppo onerosi.

L’economico Health Monitor, invece, ideato dalla milanese “Diffusione Informatica“, fin dalla sua versione Free ed Open Source del 2002 possiede i requisiti di funzionalità  e snellezza ideali di System e Performance Monitoring per amministrare e controllare facilmente un’infrastruttura di rete articolata e complessa.

L’evoluzione della versione Free, risolti i problemi dell’interfaccia Web che adesso ha un accativante stile “Outlook” (Ajax enabled) e forte del successo dei quasi 150.000 downloads, ha raggiunto una tale stabilità  ed efficienza da potersi proporre anche in due inedite versioni commerciali con un ottimo rapporto qualità /prezzo.

Le versioni a pagamento promettono di ridurre ulteriormente i costi dovuti ai “breakdown” di sistema e quindi rispetto alla versione Free offrono numerose funzionalità  aggiuntive:

  • Console centralizzata con allarmi e messaggistica per rilevare in remoto ed analizzare le possibili anomalie su client e server:
  • Riavvio automatico di servizi bloccati da un errore
  • Check simultaneo di 25 parametri si “salute” dei sistemi remoti
  • Hardware e software inventory; software distribution
  • Controllo remoto e teleassistenza incorporati
  • Remote Scripting
  • Trouble Ticketing (Help desk)

Inoltre, per le realtà  di installazione più grandi, viene proposto un supporto sistemistico e di analisi che garantisce un’ottimale integrazione di Health Monitor con l’infrastruttura di rete e sistemi preesistenti.

Il prodotto, grazie in particolare al passaparola dei sistemisti entusiasti che lo utilizzano, ha già  all’attivo più di 30.000 installazioni nel mondo.

È appagante assistere come per l’ennesima volta l’Open Source italiano sia “fucina” di idee vincenti ed innovative, che concretizzate in software di successo – dopo tanti anni di ricerca e sviluppo – possono realizzare la loro meritata dimensione commerciale.