Servizi di hosting e servizi di housing: come scegliere?

di Marco Mattioli

8 Novembre 2007 10:00

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Avere una visibilità  sul Web è ormai d’obbligo sia per la piccola che media impresa. Scegliere la soluzione ottimale per il sito sul quale sviluppare la propria attività  può richiedere non poche difficoltà .

La prima possibilità  è utilizzare un sistema interno, che implica però la valutazione di alcuni punti: caratteristiche hardware e software del server, aggiornamenti di dati e informazioni contenuti in pagine e archivi, manutenzione delle infrastrutture e backup, garanzia della raggiungibilità  del server.

In tale ipotesi sarebbe dunque necessario affidarsi ad un gruppo tecnico competente, affidabile e pronto negli interventi. Ragionando anche sui costi, rischia di essere una scelta non semplice da sostenere, a meno di non avere già  risorse umane adibite a simili esigenze informatiche.

Le alternative che si prospettano mi pare possano essere due: hosting o housing. La fornitura di questi servizi è oggi un settore economico molto specifico in cui operano diversi provider nazionali ed esteri.

L’hosting rappresenta un servizio che consiste nell’ospitare su un server web le pagine di un sito, rendendolo di conseguenza accessibile via Internet, individuando i contenuti tramite dominio ed indirizzo IP.

Si tratta della soluzione a minor costo, in quanto mette tipicamente a disposizione per la memorizzazione delle informazioni solo un disco fisso od una porzione di esso, raggruppando più siti su uno stesso PC.

L’housing è invece una concessione in locazione di un intero server connesso a Internet. Solitamente i vari server vengono ospitati in webfarm dove viene offerta la gestione di hardware, software ed infrastrutture.

È la più gravosa in termini economici, ma offre un servizio completo e personalizzabile, proprio per venire incontro alle più svariate esigenze. Si possono infatti definire con il provider sia i componenti hardware che il sistema operativo della macchina dedicata, scegliendo tra Windows e linux.

Considerando un sito statico, di solito occorre ragionare su:

  • Registrazione o trasferimento di un nome di dominio
  • Un certo numero di indirizzi di posta elettronica, con eventuali alias
  • Filtri antivirus ed antispam
  • Un adeguato spazio web
  • Gli strumenti per gestire le pagine da remoto
  • La quantità  di banda mensile per il traffico generato

Per un sito dinamico bisogna valutare anche:

  • Il supporto per uno o più linguaggi di scripting, tipo ASP o PHP
  • La disponibilità  di un database, come MySQL
  • Statistiche e analisi del traffico
  • Tempi di ripristino in caso di malfunzionamenti
  • Backup di sistema

È necessario tenere presente che è disponibile un grande ventaglio di offerte, in funzione dell’uso che si desidera fare del proprio sito. È perciò consigliabile acquisire diverse proposte da ponderare attentamente prima di decidere.