Sono diversi anni ormai che le software house del settore insistono sulla necessità di dotare ogni postazione server e client di adeguati strumenti per la sicurezza.
Con il tempo, dal semplice antivirus le aziende si sono trovate a dover fare i conti con spyware, phishing, spam, firewall, ecc. A ogni aspetto della sicurezza IT solitamente corrisponde un modulo applicativo e uno degli argomenti principali per convincere il potenziale cliente nella scelta è la semplicità di utilizzo.
Per quanto completi ed efficaci infatti, spesso i software per la sicurezza cadono proprio sulla difficoltà di impostare la configurazione ideale per il proprio ambiente.
Nonostante quanto dichiarato dai produttori in occasione di ogni lancio, la realtà è però ben diversa. E la situazione è peggiorata ulteriormente con la tendenza ormai consolidata a combinare tutti i software per la sicurezza in un’unica “suite”. Il numero di opzioni da gestire è ormai tale da scoraggiare tutti coloro che della sicurezza IT non hanno fatto una ragione di vita.
Forse però, le cose stanno finalmente per cambiare…
Da alcuni incontri avuti in occasione del recente SMAU con i responsabili delle società del settore presenti sono emerse due cose interessanti.
La prima è che, contrariamente alle dichiarazioni di circostanza, le aziende si sono finalmenterese conto di questa situazione e stanno cercando di porvi rimedio. Non è stato infatti difficile ammettere che le difficoltà di gestione delle attuali suite per la sicurezza spesso sono tali da impedire di sfruttare il potenziale e minare la fiducia del cliente.
La seconda è che alla complessità si unisce il “peso” dei software. Ancora oggi installare un software per la sicurezza può significare accusare importanti ripercussioni sulle prestazioni del sistema. Situazione che può degenrare quando si cerca di intervenire manualmente sulle impostazioni senza essere esperti.
Più che sui motori di scansione, le nuove versioni dei programmi saranno quindi incentrate soprattutto sulle prestazioni e la facilità d’uso. Almeno così assicurano i produttori. Per scoprire se si tratta di un’intezione reale, o del pretesto per invogliare gli utenti ad acquistare l’aggiornamento, non resta altro che aspettare la possibilità ormai imminente di mettere alla prova le nuove suite per la sicurezza personale e aziendale.