A proposito di telelavoro, di cui ci ha parlato ieri Chiara: nella mia esperienza quotidiana ho contatti con molte aziende, ed in particolare con la sezione tecnologica e dei Sistemi Informativi. Ho pertanto visibilità sulle scelte e “filosofie” tecnologiche di operatori del settore di molte aziende, dalle piccole imprese alle grandi multinazionali.
Bene: puntualmente, rimango strabiliato di come venga utilizzato così raramente uno strumento che io invece considero “all-purpose”, adatto per tutte le evenienze. Sto parlando dell’Aula Virtuale, sistema di webconferencing nato per scopi didattici, ma che oramai può essere considerato un valido modo per tenere in contatto persone di tutto il mondo, con un efficace flusso audio/video, in “tele-presenza”.
Sarà per via della mia abitudine con le tematiche dell’e-learning, ma sono dell’idea che i sistemi di videoconferenza possano essere di grande utilità nelle svolgimento di un business. Invece, nella quotidianità noto un vero e proprio “rifiuto” mentale delle imprese verso questo strumento.
Posso portare esempi di aziende che spendono cifre imbarazzanti in trasferte o in servizi di telecomunicazione (come chiamate in telefonia fissa, cellulare, etc…) per organizzare riunioni facimente replicabili con un buon strumento di Aula Virtuale.
Tra l’altro il mercato di questi strumenti ha subìto un balzo in avanti e, se fino a 2-3 anni fa esisteva un unico efficace prodotto chiamato VCL Centra dal costo proibitivo, oggi esistono tantissime soluzioni commerciali a costi accessibili e, addirittura, software Open Source. Senza contare la facilità che il linguaggio Flash mette a disposizione per soluzioni tarate sull’esigenza specifica di un’azienda.
Penso che il “gap” psicologico di molti operatori del settore sia retaggio del passato e che, rischiando un pochino, si possa portare una ventata di novità e, perché no, di ottimizzazione ad alcuni processi aziendali.
Che ne pensate?