Internet veloce, affidabile e disponibile ovunque per il proprio ufficio? Facile, direte. Basta un connessione fissa o mobile o una rete wi-fi. Oppure, attendere che la grande promessa del WiMax si trasformi in realtà .
Tuttavia, c’è già un’altra possibilità , studiata per le aziende che sono localizzate in zone periferiche, non cablate e scarsamente coperte dal segnale mobile (e che non possono certo rinunciare all’Adsl e al trasferimento bidirezionale dei dati su IP): il satellite.
A farmi riflettere su quest’alternativa – decisamente “senza filo” – è stato un recente articolo sui progressi del progetto BGAN, che si propone come la prima rete mondiale per tlc mobili in grado offrire connessione satellitare al proprio network tramite un unico sistema portatile.
Anche senza attendere lo sviluppo di sistemi infrastrutturali particolarmente avveniristici, già da subito le aziende possono ricorrere al satellite, e per un uso tra i più basilari: la connessione always on.
Ricorrervi può essere molto semplice. E’ sufficiente acquistare un piccolo terminale e collegarlo con cavo Ethernet al proprio computer (PC o Mac che sia) o alla propria rete aziendale, e il gioco è fatto.
L’Adsl satellitare è compatibile coi sistemi wireless, garantisce internet non-stop, traffico full speed down/up fino a 6/1.5 Giga e la possibilità di servizi IP a valore aggiunto come video streaming e videoconferenza. In sintesi, accesso ubiquo a banda larga con canale di ritorno ad alta velocità .
Soluzione ideale e a costo contenuto per le piccole e medie imprese che non hanno la possibilità di ricorrere ai sistemi più tradizionali, l’Internet satellitare è anche una soluzione scalabile, utilizzabile per un vasto numero di workstation e adatta all’installazione di VPN (reti private virtuali).
Per le Pmi il sistema satellitare può davvero essere una valida alternativa? Per la connessione bidirezionale, che cioè svincola da reti terrestri per il segnale di ritorno, i prezzi non sono proprio competitivi, ma in mancanza di soluzioni alternative è comunque una spesa che un’azienda “non coperta” può pensare di affrontare.
Facciamo due conti: scegliendo l’acquisto o il noleggio dell’attrezzatura (circa 2.000 euro nel primo caso, 800 euro per il secondo, ma le offerte sul mercato variano di molto), a fronte del piccolo investimento iniziale si paga un canone mensile che si aggira dai 150 ai 400 euro in media, sempre per usi professionali.
A seconda delle proprie necessità di business, infatti, è possibile scegliere fra diverse tipologie di abbonamento, che corrispondono alle diverse opzioni di velocità : in genere 512/1024/2048 in downlink e 256/512/1024 in uplink.
A seconda della propria località , infine, il provider del sevizio fornisce una specifica antenna satellitare e si incarica di effettuare l’installazione in loco.
Basta dare un’occhiata in rete per rendersi conto che i fornitori di questo servizio in Italia sono molti, l’importante è distinguere fra soluzioni monodirezionali, come Alice SAT di Telecom Italia, e bidirezionali come quelle proposte da Skylogic, SatLink, Open-Sky o Digiweb.
Come dire, quando ‘il filo non arriva’….