Cercando in rete mi sono imbattuto in un vecchio articolo di Derek Slater che, inizialmente, mi ha colpito più che altro per il motto: «Tutti gli uomini sono creati uguali, i software gestionali no!».
Ma, continuando a leggere, ho notato che pur guardando indietro di quasi 10 anni possiamo trovare considerazioni molto attuali, sia sugli ERP che su come sceglierne uno.
La differenza nella scelta la fanno sicuramente le funzionalità : benché quasi tutti coprano aree funzionali simili, ci sono gestionali che soddisfano particolari esigenze. E l’interfaccia? E il prezzo?
Per cominciare a scegliere, dopo esserci fatti un’idea della struttura di un ERP, potremmo visitare la lista di Wikipedia, dove troviamo un elenco di gestionali divisi tra programmi open source e software proprietari.
Non si riduce tutto al prezzo, ma anche ad una questione di chiarezza. Tutti promettono soluzioni definitive (fino alla versione successiva), integrazione con tutto ciò che abbiamo in azienda tranne forse la macchina del caffè.
Alcuni puntano sull’assistenza, altri sul prezzo, altri ancora vantano un portafoglio clienti di tutto rispetto, ma diffiderei di chi sostiene: «La nostra soluzione è stata adottata da decine di multinazionali», se ho un’azienda di 20 dipendenti.
Alla fine della, non lunghissima, navigazione tra diverse storie e casi particolari, credo che la domanda sia doverosamente ancora aperta: «Esiste, e se esiste qual è, il metodo per scegliere l’ERP ideale?»