Introduzione dell’RFID nelle PMI, perché tanto timore?

di Massimo Castelli

Pubblicato 19 Ottobre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:44

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A proposito di Radio Frequency Identitification, argomento interessante di cui ci ha parlato ieri Giuseppe Goglio, mi sembra interessante fare un piccolo quadro della situazione italiana.

Sulla RFID, nella sua sinergia tecnologica col Wi-Fi, esistono infatti vari studi di settore ed osservatori che esprimono la misura del fenomeno.

Il fatto è che questa tecnologia, che si propone di ridurre i costi e facilitare i processi aziendali, fra le piccole imprese italiane pare non voler attecchire.

L’evidenza è che le PMI italiane non si sentono del tutto pronte ad abbandonare l’economico ed affidabile codice a barre in virtù di un nuovo strumento confezionato su misura per le grandi aziende. Infatti l’innovazione sta coinvolgendo in misura minore le PMI che non abbiano dovuto necessariamente integrarsi nella supply chain di aziende più grandi.

Il problema è che per le piccole e medie imprese, nonostante l’utilizzo di RFID con reti WiFi dedicate potrebbe ottimizzare al meglio il business, questa tecnologia potrebbe essere economicamente insostenibile se in fase di progetto ed analisi non si individuassero correttamente le criticità  a livello di processi di produzione e distibuzione aziendale.

In aggiunta, secondo un sondaggio della Computing Technology Industry Association, uno dei motivi per cui l'identificazione a radiofrequenza non riesce ad espandersi è la mancanza di personale esperto che il 70% delle aziende fatica a reclutare.

È un problema, uno dei tanti problemi che potrebbe spiegare il ritardo italiano nell’introduzione di questa tecnologia.

Uno studio del Politecnico di Milano rileva che attualmente – nelle Pmi italiane – le applicazioni Rfid sono utilizzate da una percentuale di imprese che varia dall'1% a circa il 9%, a seconda delle dimensioni (da 50 a 500 dipendenti).

Eppure, grazie al sempre maggiore sviluppo delle infrastrutture WiFi e degli applicativi ERP all-in-one per la gestione dei processi aziendali, sembra che il numero delle PMI che intende adottare questa innovazione possa variare entro il 2010 tra il 5% e il 17%.

Che i tempi stiano cambiando, e stia cominciando a spirare un’aria di modernità ?