Il time management non vuole e non può insegnare a gestire il tempo. Gestire il tempo è, infatti, di per sé impossibile. Possibile è, invece, gestire sé stessi e le proprie energie in maniera migliore e più proficua. Ma gestire sé stessi, nonostante le apparenze, è una strada difficile da percorrere con successo. Ci vuole costanza e pazienza, e, molto spesso, occorre purtroppo procedere per tentativi, alla ricerca della soluzione più adatta alle nostre esigenze e ai nostri obiettivi.
Tante volte, infatti, le sperimentazioni di nuove abitudini e nuovi sistemi di gestione delle proprie attività naufragano nel vuoto dopo pochi giorni. Questo può avvenire perché le novità introdotte all’interno del proprio lavoro o del proprio lifestyle non producono degli effetti immediati, provocando perciò una perdita di interesse nel tentativo di cambiare e migliorare le proprie “tradizionalità”. O, ancora, perché i nuovi metodi sono ritenuti troppo difficili da applicare con costanza.
Elemento indispensabile: l’orologio. Può un manager o un libero professionista lavorare efficacemente ed efficientemente rinunciando ad uno strumento come l’orologio? La risposta è, ovviamente, no. L’orologio è uno strumento indispensabile nel fare ciò per cui è stato creato: comunicarci che ore sono, quanto tempo è trascorso e, soprattutto, quanto ne rimane da qui alla prossima scadenza. Il tutto con un gesto semplicissimo, a volte una torsione del polso, altre volte un’estrazione dal taschino della vecchia ma non ancora in disuso “cipolla”.
Meglio ancora se l’orologio di fiducia è fornito di un timer che possa avvisarvi con adeguato anticipo degli appuntamenti o delle incombenze. Ancora meglio se, tra le varie funzionalità, l’orologio presenta anche quella relativa al cronometro. Già, il cronometro. Evidenziare quanto tempo occorre per svolgere una determinata attività è una preziosa abitudine. A patto di non fare le corse con le lancette dell’orologio: meglio cronometrarsi nello svolgimento di una determinata attività durante più giorni, con diversi livelli di stress, perseguendo però uno stesso ritmo nello svolgimento delle operazioni.
In questo modo è possibile scoprire quanto tempo si consuma nello svolgere le azioni che compongono il lavoro quotidiano, consentendo pertanto di programmare al meglio gli spazi lavorativi in futuro. Questo permetterà di eliminare, con facilità, un ampio numero di errori banali. Da una parte, è infatti frequente riscontrare casi in cui capiti di sovrastimare il tempo necessario per svolgere alcune attività, con liberazione di tempo utile utilizzato in maniera inefficiente. D’altro canto, è però altrettanto frequente sottostimare l’impegno da profondere nel lavoro, con la conseguenza di andare in extra-time più spesso che volentieri.
Non sono infine pochi i manager che preferiscono rinunciare alle funzioni dell’orologio tradizionale, dando per scontato che il ruolo dell’oggetto da polso possa essere svolto adeguatamente (o addirittura meglio) da un telefono cellulare o da un palmare.