Come diventare bravi manager? In un libro la risposta

di Simona Tenentini

1 Luglio 2009 12:30

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Un vademecum che fornisce una serie di lezioni preziose ed importanti per approdare ad un nuovo concetto di leadership, fatto non solo di capacità tecniche ma anche sul valore del saper gestire i rapporti con i collaboratori

Per i manager che si interrogano sulle loro potenzialità e sentono la necessità di riflettere sul proprio ruolo, un valido aiuto può arrivare dalla lettura e, in particolare, dai testi specifici sull’argomento. Uno di questi è: “Leader si diventa. Avventure di un manager alla scoperta della leadership” di Sussman Lyle, Deep Same Stiber Alex, edito da Etas (costo 12 euro).

La storia narrata è quella di Larry Parks, un manager come tanti, brillante, caparbio e preparato alla vigilia del suo primo progetto importante che si rende conto, ben presto, di essere finito in una strada senza uscita. Molteplici sono i segnali che gli arrivano da collaboratori e superiori che suonano come un ultimatum: l’azienda ha bisogno di un vero leader, non di un semplice tecnico. Costretto ad un periodo di ferie forzate, l’uomo inizia una vacanza che si rivelerà occasione di crescita, di scoperta e di trasformazione a contatto con persone di ogni estrazione sociale, dal pescatore all’agente di viaggio fino al giocatore di baseball. Ognuno sarà in grado di fornirgli una serie di lezioni preziose e inaspettate, il primo passo per approdare ad nuovo modo di vivere la leadership.

Il libro in questione fornisce un ottimo spunto per comprendere il ruolo del manager in un azienda. Essere un buon leader costituisce, infatti, uno dei compiti più complicati ed impegnativi. Non è sufficiente portare a termine un progetto rispettando tempi e costi. Oltre alla competenza tecnica, il buon manager deve possedere la capacità di gestire con consapevolezza ed efficacia i rapporti con gli altri, deve saper motivare il team di lavoro, deve creare una cultura aziendale basata sulla collaborazione e sul rispetto.

Essere leader al giorno d’oggi comporta dunque delle caratteristiche, sviluppabili e da potenziare costantemente, sia di natura personale che sociale. Dal punto di vista personale un leader, per essere tale, deve possedere un’ampia padronanza del suo stato interiore, saper cioè gestire le emozioni, riconoscere i propri punti di forza e le proprie aeree di miglioramento, avere elevata fiducia e sicurezza in se stesso, essere costantemente orientato al risultato. Dal punto di vista sociale, invece, sono richieste specifiche abilità relazionali, ossia essere in grado di entrare in empatia con il singolo individuo e con il gruppo, avere un forte orientamento al cliente, essere abile nell’ispirare gli altri, riuscire a sviluppare le potenzialità altrui, essere in grado di influenzare gli altri grazie a una comunicazione stimolante e persuasiva facendoli impegnare con entusiasmo nel lavoro di squadra.

Si tratta, insomma, di un quadro abbastanza complesso che può comportare anche il mettersi in discussione a livello personale, come nel caso del protagonista del libro, un manager come tanti, brillante, caparbio e preparato, che troverà i segreti della leadership dove proprio non pensava di scoprirli. Leader si diventa rivela l’essenza della leadership grazie al potere di una storia coinvolgente e ben scritta, in cui ognuno può riconoscersi ed immedesimarsi, l’importante è che sia disposto a perdersi e ritrovarsi per trarre il meglio da se stesso e da chi lo circonda.

Il libro si chiude con una serie di indicazioni per applicare, nella vita quotidiana, i principi emersi dal racconto nelle varie situazioni professionali che il manager si trova ad affrontare nel suo lavoro. Grazie a una sapiente miscela di ispirazione e consigli operativi, questa piccola, piacevole lettura aiuterà i dirigenti di talento a trasformarsi in veri e propri leader carismatici.