A scuola di management da Leonardo da Vinci

di Simona Tenentini

10 Luglio 2009 13:00

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In un libro di successo (Leonardo per manager ? Le idee di un grande genio al servizio del business) Zanella trae spunto dalla filosofia del sommo art

Essere manager al giorno d’oggi con lo sguardo sempre puntato sugli insegnamenti del passato. È un po’ questa la filosofia che anima il libro di Nicola Zanella: “Leonardo per manager – Le idee di un grande genio al servizio del business” edito da Sperling & Kupfer.

Traendo ispirazione dal grande genio, l’autore elabora una serie di consigli, studiati ad hoc per i dirigenti d’impresa, che stupiscono per la loro incredibile attualità. In effetti, Leonardo da Vinci si può considerare un eccellente precursore nel campo del management, gli ingredienti che caratterizzano la professione ci sono tutti: nella sua poliedrica attività egli ha infatti gestito collaboratori, scovato clienti, trattato compensi e pubblicizzato il suo lavoro.

Per la prima volta il pensiero dell’artista viene analizzato per i suoi risvolti nel mondo dell’impresa e per la serie di indicazioni puntuali e preziose che riesce a fornire. Anche la struttura del libro ne facilita la rapida fruizione: in capitoli brevi e incisivi che si possono leggere in pochi minuti tra un impegno e l’altro o in un momento di relax, l’autore prende in esame tutte le aree di cui si deve occupare un manager che si voglia considerare “universale”: dalle caratteristiche personali al profilo intellettuale, dall’atteggiamento mentale alla pianificazione della carriera, dalla gestione delle risorse umane al pensiero creativo.

Una visione nuova e accattivante del pensiero vinciano dunque, da cui cogliere spunti e suggerimenti per riuscire nella vita e nel lavoro. Nicola Zanella, giovane manager mantovano, ispirandosi al modello dell’uomo “universale” elabora delle proposte diventate innovativi sistemi di formazione aziendale. Come spiega lo stesso autore: «Leonardo da Vinci mi ha sempre affascinato, proprio perchè è stato un grande precursore anche nel campo del management. Nella sua poliedrica attività il grande genio ha studiato il mercato, trovato clienti, negoziato compensi, pubblicizzato il proprio lavoro, innovando anche le tecniche e la gestione dei collaboratori».

Una sintesi perfetta, insomma, delle caratteristiche che deve avere oggi il manager universale. Un uomo capace di sfruttare al meglio le proprie caratteristiche personali, in grado di pensare in grande ma al tempo stesso di mettere sempre tutto e tutti in discussione, di pianificare la propria carriera, di scegliere i collaboratori giusti motivandoli adeguatamente. Un manager che sa guardare dove gli altri non guardano, cogliendo tutte le opportunità nascoste o le nicchie di mercato.

Accanto alla teoria poi Zanella propone una serie di esempi pratici tratti dalla realtà lavorativa italiana, esempi di aziende note e meno note che hanno conseguito importanti successi sul mercato. Nella lunga galleria del top management troviamo: Nerino Grassi (fondatore e presidente di Golden Lady), Mauro Saviola (fondatore dell’omonimo gruppo che opera nel settore della produzione di pannelli truciolari), Steno Marcegaglia, il re dell’acciaio, Gianfranco Novellini (al timone dell’azienda leader in Europa nella produzione di box doccia), Adriano Rodella (proprietario di Pompea), Pierluigi Ceccardi (presidente di Raccorderie Meccaniche) e Fabrizio Lori (titolare della Nuova Pansac). Tra le imprese citate anche Bondioli, Pavesi e Piaggio.