Altagamma: il network dell’eccellenza

di Davide Mura

29 Luglio 2009 13:00

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La Fondazione Altagamma riunisce aziende italiane di reputazione internazionale che operano nella fascia più alta del mercato. Abbiamo chiesto al suo presidente, Leonardo Ferragamo, di parlarci di questa organizzazione di riferimento per il comparto del lusso

Quali sono gli obiettivi di Altagamma?

La sua mission è di affermare l’eccellenza delle imprese Altagamma e promuovere, insieme, lo stile di vita e la cultura italiana nel mondo. Lo fa in diverse aree di attività. Per le relazioni istituzionali, che Altagamma porta avanti da diversi anni, sia in Italia che all’estero, per migliorare le condizioni quadro del mercato e della concorrenza, ma anche per la formazione, la ricerca, lo sviluppo internazionale e la lotta alla contraffazione.

Siete dunque un’associazione di categoria per le imprese del lusso?

Preferiamo parlare di alto di gamma italiano piuttosto che di lusso. Le nostre imprese si distinguono principalmente per la qualità e per l’innovazione continuamente ricercata, e questo vale per tutti i settori che le imprese Altagamma rappresentano. Più che un’associazione di categoria la Fondazione Altagamma è un network rappresentativo e operativo che si caratterizza per la trasversalità dei settori merceologici, per l’eccellenza riconosciuta nel mondo e per la forte impronta di italianità, vero trait d’union.

Il lusso in Italia ha risentito della crisi economica? Quali sono stati i vostri interventi?

Naturalmente sì, la crisi è tanto generalizzata che non poteva non investire anche il nostro segmento, e perlopiù in tutti i settori. Di fronte alla crisi vale comunque la regola che ogni soggetto deve fare quadrato intorno ai propri punti di forza ed esaltare le proprie caratteristiche. Così Altagamma potenzia la sua attività di networking, facilitando la circolazione delle informazioni tra i suoi associati, perché mai come adesso è importante il confronto, secondo il principio della cooperazione nella competizione. E inoltre mette a disposizione dei soci una serie di strumenti di analisi e di previsione sull’andamento dei mercati per favorire le decisioni strategiche. Da parte loro, ho potuto constatare con piacere che le imprese hanno adottato lo stesso approccio per reagire alla crisi: quello di far leva sulle proprie caratteristiche distintive, senza inseguire il mercato né adottare politiche di downgrading del prodotto, ma al contrario investendo ancora di più nella ricerca e nello sviluppo, curando il prodotto e continuando a mantenere alta l’immagine della marca.