Combattere lo stress lanciandosi con il paracadute

di Simona Tenentini

11 Settembre 2009 07:00

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Secondo una ricerca condotta dal mensile Outside, sette dirigenti su dieci indicano nell'adrenalina e nelle emozioni forti la ricetta per ritrovare la serenità e il relax dopo estenuanti riunioni di lavoro

L’ultimo ritrovato per salvare il manager dallo stress, dalle riunioni interminabili, dai conflitti con i colleghi, sembra essere la caccia alle emozioni forti. Proprio così, secondo una ricerca condotta dal mensile Outside, condotto su 130 manager di medie e grandi aziende italiane, la ricetta di sette dirigenti su dieci per combattere i ritmi vertiginosi imposti dal lavoro è proprio una buona dose di adrenalina.

Si spiega dunque in tal modo il boom registrato negli ultimi anni degli sport estremi. Per rilassarsi non bastano più la classica piscina o il tranquillo corso di ballo, c’è bisogno di qualcosa di forte, qualcosa che vada oltre, che coinvolga profondamente l’intero essere umano, nell’aspetto fisico e in quello emozionale, che faccia quasi paura.

I dati dell’indagine parlano chiaro in tal senso: degli intervistati uno su cinque si è già avvicinato al mondo degli sport estremi e la metà ha intenzione di provarli. Ben il 68% dei top manager ha detto di sentire la necessità di provare esperienze in grado di dare adrenalina e forti emozioni. Tale esperienza è ritenuta persino più importante rispetto al poter disporre di maggior tempo libero (45%) o maggiori gratificazioni economiche (41%).

Come viene spiegata questa spasmodica ricerca dell’eccesso? Per il 63% l’adrenalina è una valida valvola di sfogo per lo stress accumulato, per il 75%  un modo per ritrovare fiducia in se stessi e per il 55% una maniera per lasciarsi alle spalle la routine quotidiana. Per il 32%, invece, esperienze all’insegna dell’adrenalina rappresentano uno strumento per sviluppare le proprie capacità. In un simile quadro di riferimento, mutano anche i nuovi modelli del top manager, le nuove icone del dirigente a caccia del brivido.

Se prima i capitani d’industria in grado di togliersi ogni sfizio erano in cima ai simboli da imitare ora il mito dell’imprenditore stressato è Sir Richard Branson, il patron della Virgin, un perfetto connubio tra il successo lavorativo e una vita all’insegna delle avventure e delle imprese piu’folli e adrenaliniche. Con il 62% si guadagna la prima posizione tra i nuovi modelli di riferimento dei manager. Se Branson è sul gradino più alto del podio, il secondo posto spetta a un altro simbolo delle emozioni forti: Steve Jobs, il papà di Apple (43%), mentre la medaglia di bronzo va a Luca Cordero di Montezemolo con il 35%, primo assoluto degli italiani, a lui associano l’emozione del mondo della Formula 1 e del cavallino rampante. Completano la classifica Matteo Marzotto con il 28% e Renzo Rosso con il 21%. Dove si colloca in questa scala Flavio Briatore? Il patron del Billionaire è stato indicato solo dal 15%, degli intervistati.

Un risultato che, ancora una volta, conferma il trend dell’ascesa del manager super attivo e avventuroso a discapito di quello identificato con lusso e mondanità. Insomma, sembra proprio che per ritrovare il senso vero della vita il manager abbia bisogno di lanciarsi con il paracadute ad alta quota, temendo, anche solo per pochi secondi, di non poter partecipare alla prossima riunione.