Non tutti si sono ripresi dalla calda estate appena trascorsa e dagli splendidi momenti di ferie e relax che hanno vissuto. Per fortuna, la recente statistica sulle vacanze e sulle mete scelte dai manager italiani per la bella stagione targata 2009, servirà a rinfrescare la memoria ai più nostalgici ed a coloro che non hanno ancora superato la malinconia del rientro.
I dati sono stati diffusi da Manageritalia, la Federazione rappresentativa della categoria dei dirigenti del Terziario. Anche nelle scelte della classe dirigente si intravedono i drastici mutamenti della condizione economica, segnata da vacanze, fatte sì al solito posto, ma con soggiorni più brevi e movimentati. Insomma anche per i manager vale il detto “stessa spiaggia, stesso mare”, ma se il luogo rimane identico all’anno precedente, come per tanti comuni mortali, cambia il modo di vivere il soggiorno, come è accaduto, quest’anno anche a tanti altri comuni mortali.
La crisi, che si spera si possa definitivamente superare in questo primo scorcio d’autunno, ha costretto anche i manager italiani a scegliere soggiorni brevi, da vivere intensamente, ma con sobrietà. Come la maggior parte degli italiani, costretti a ridurre i consumi perchè colpiti dalla perdita o riduzione del lavoro, anche per i manager, accomunati dallo stesso destino economico, il desiderio di andare in vacanza è stato vissuto come una necessità irrinunciabile.
Tra sacrifici, risparmi e faticose acrobazie finanziarie, mirate a far quadrare le spese, gli spiccioli per le ferie si sono trovati, perchè per la maggior parte degli italiani le vacanze sono un diritto. Per tutti: ricchi e poveri, tanto che si è parlato molto di questo aspetto e di questo irrinunciabile desiderio anche in ambito politico con l’idea della Ministra Brambilla di istituire il bonus vacanze per le famiglie in difficoltà. Ma vediamo nel dettaglio i numeri di questa recentissima statistica dedicata alle vacanze 2009 dei manager.
Dai dati di Manager Italia di luglio 2009 emerge che sarebbe andato in vacanza il 93% dei manager intervistati; il 25 %, cioè uno su quattro, per quest’anno ha scelto però soggiorni più brevi. La meta preferita per il 67% dei dirigenti è stata l’Italia, con un aumento significativo del dato rispetto all’estate 2008, che dava il nostro paese scelto come meta di vacanza solo dal 57,5% dei manager. Il 71,7% preferisce le vacanze al mare, ma non disdegna la montagna, preferita dal 25,5%. Si conferma anche l’interesse per la vacanza “multitasking”, nella quale si abbina il riposo al mare o montagna con una sortita in città d’arte, visite a luoghi naturali, esperienze sportive o di salutismo.
La durezza dei tempi è confermata anche dalla scelta delle strutture ricettive. Cala notevolmente il soggiorno in hotel: 36,7%, contro più del 50% dell’estate 2008. Preferito il soggiorno in casa di proprietà o dai parenti, o la casa in affitto. I dati rispetto all’anno precedente sono più che raddoppiati: 31,5% per il soggiorno in casa di proprietà o da parenti contro l’11% dell’estate 2008; 22,7% per il soggiorno in immobile affittato, contro 8,6% del 2008.
Alla domanda di non andare in vacanza rispetto all’estate scorsa ha risposto solo 1,8%. La vacanza, dunque, con la crisi, cambia volto e diventa una normale abitudine di riposo e relax a cui ogni lavoratore ha diritto per liberarsi dalle fatiche di un anno di fatiche o di preoccupazioni. Se vogliamo parlare di concederci un lusso, oggi, come oggi, possiamo tranquillamente tralasciare il termine vacanza, ed associarlo alla semplice e sana voglia di riposo che fa bene a tutti: manager e non solo.