IBM si lancia in una nuova avventura con LotusLive iNotes e sfida Google e Microsoft nell’agguerrito comparto delle soluzioni per la messaggistica aziendale. Il nuovo servizio si propone come una alternativa ai già affermati Microsoft Exchange e Google Apps e intende fornire funzionalità a basso cosso e maggiormente affidabili. Con questa operazione, IBM intende ritagliarsi un nuovo spazio online utile per incentivare l’adozione dei propri sistemi cloud per la produttività nel settore business.
Analogamente a quanto offerto da Redmond e Mountain View, il nuovo LotusLive iNotes fornisce agli utenti alcune funzionalità avanzate per la gestione della comunicazione in ambito aziendale. Il sistema prevede il supporto per le email via Web per consentire l’accesso in tempo reale alle caselle di posta elettronica da qualsiasi personal computer dotato di browser e connessione Internet. Ogni account email può essere inoltre gestito tramite POP, SMTP autenticato e IMAP, condizione che consente l’utilizzo di un client IBM come Lotus Notes o di soluzioni alternative come il celebre Microsoft Outlook.
«LotusLive iNotes ti offre il meglio dei due mondi. Semplifica l’amministrazione delle email ma offre comunque servizi solidi e flessibili. Avrai accesso a tutte le funzioni essenziali di messaggistica – che prima erano solo nel software per desktop – tramite il browser web. Non occorre una formazione specifica – e non ci sono costi di hardware, software e data center di cui preoccuparsi. In pochi minuti potrai assegnare account email ai tuoi utenti e gestire con facilità i singoli account» si legge nella sezione del sito web di LotusLive dedicata al nuovo iNotes.
Oltre al sistema per gestire la posta elettronica, IBM fornisce nell’abbonamento anche le funzionalità antispam e antivirus, crittografia SSL, recupero password protetto e gli strumenti di amministrazione per la gestione degli account degli utenti. Una funzione calendario consente, infine, di creare, gestire e condividere i promemoria degli appuntamenti con il proprio team di lavoro.
Dalla descrizione dei servizi offerti da LotusLive iNotes emerge chiaramente come l’offerta di IBM sia al momento molto simile ai sistemi già da tempo implementati da Google e Microsoft. Big Blue mira, però, a offrire una gamma di funzioni maggiormente affidabili e con un profilo low cost. Un semplice confronto sembra confermare tale indirizzo: IBM offre il suo iNotes al prezzo di 3 dollari al mese per ogni account, dunque 36 dollari all’anno, a fronte dei 50 dollari richiesti annualmente da Google per il suo Google Apps. IBM vanta inoltre una presenza di lunga data nel comparto business e nella fornitura di servizi per le aziende, particolare che potrebbe rivelarsi un ulteriore incentivo per le società interessate a snellire i loro sistemi di messaggistica interni ed esterni.
LotusLive iNotes è una diretta derivazione delle soluzioni tecnologiche messe a punto da Outblaze, società di Hong Kong acquisita da IBM. «Outblaze ha sempre venduto caselle per la posta elettronica a basso costo e così è anche per il nuovo servizio. Google è nel settore da tempo, anche Microsoft lo è. Ora è il turno di IBM» ha dichiarato Matt Cain, analista per Gartner, che ha recentemente valutato i margini di azione della nuova iniziativa di Big Blue.
I servizi forniti attraverso iNotes potrebbero non solo permettere a IBM di conquistare rapidamente una fetta di mercato nel settore a scapito di Microsoft e Google, ma potrebbero anche consentire alla società di aumentare il bacino di aziende che utilizzano i propri servizi cloud legati a LotusLive. Una buona integrazione di iNotes all’interno della propria suite per la produttività online potrà costituire un’offerta vantaggiosa per le aziende alla ricerca di soluzioni onnicomprensive stabili, affidabili e a costi contenuti.
IBM dovrà naturalmente dimostrare nella pratica la stabilità del proprio nuovo sistema per la messaggistica aziendale. Realizzare una soluzione solida e totalmente affidabile è tecnicamente impossibile per stessa ammissione degli sviluppatori della società, ma i recenti disguidi incontrati da Google Apps e i problemi di compatibilità di Microsoft Exchange sembrano indicare ampi spazi di manovra per Big Blue per cercare di fare meglio della concorrenza.