A pochi giorni di distanza dal lancio di Windows 7, il panorama dei sistemi operativi si arricchisce dell’attesa nuova versione dell’OS Linux di Canonical: Ubuntu 9.10. La celebre distribuzione open source è disponibile sia nel formato Dekstop che nella versione Server e porta con sé un’ampia serie di modifiche e implementazioni per rendere il sistema maggiormente stabile, affidabile e semplice da usare.
Molti degli aggiornamenti apportati sono stati suggeriti direttamente dalla Community di Ubuntu tramite l’iniziativa “100 Paper Cuts”. Gli sviluppatori hanno così corretto una cinquantina di soluzioni per rendere più semplice e diretta l’interazione con le applicazioni offerte dal sistema operativo. Ubuntu Software Center, il sistema per l’amministrazione dei programmi installati o da installare opzionalmente, è stato rivisto per rendere più chiare le informazioni sulle singole applicazioni e sulle opportunità offerte dai programmi open source realizzati dalla community.
«Ubuntu 9.10 comprende ora l’integrazione di “Ubuntu One” come un componente standard per il desktop. Ubuntu One è un nome che comprende sotto di sé una suite di servizi online, messi a disposizione in versione beta lo scorso maggio 2009. Ubuntu One offre una migliore esperienza desktop, semplifica la gestione dei backup, la sincronizzazione e la condivisione dei file con un set più ampio di funzionalità incluse Tomboy Notes e la sincronizzazione dei propri contatti» recita il comunicato stampa rilasciato da Canonical a pochi giorni dal lancio del nuovo Ubuntuu 9.10.
Gli sviluppatori del sistema operativo hanno poi prestato particolare attenzione all’interfaccia di Netbook Remix di Ubuntu (UNR), espressamente concepita per i netbook e i portatili di piccole dimensioni. La nuova soluzione comprende una gamma di funzionalità orientate principalmente alla comunicazione e basate sull’applicativo Empathy. Una condizione che consente di inviare messaggi di testo, video e vocali e di condividere i file in maniera semplificata e adatta anche agli schermi di dimensioni contenute dei netbook.
La Ubuntu 9.10 Server Edition è invece orientata maggiormente alle imprese e offre numerose funzionalità solitamente disponibili attraverso le soluzioni proprietarie. La nuova versione integra la tecnologia Ubuntu Enterprise Cloud (UEC), un ambiente creato espressamente per il cloud computing in grado di offrire all’area business l’opportunità di creare reti e soluzioni maggiormente flessibili per la gestione e la condivisione dei dati.
«Ubuntu Enterprise Cloud (UEC) è animato dal software realizzato da Eucalyptus System, e offre una infrastruttura software open source per implementare il cloud computing. UEC rende estremamente semplice e veloce l’impostazione, lo sviluppo e l’amministrazione di un ambiente cloud da parte degli amministratori di sistema. Gli utenti abituati ad ambienti di calcolo flessibili saranno in grado di costruire infrastrutture simili protette dai loro firewall, evitando i problemi di sicurezza che spesso non consentono alle aziende di trarre pieno vantaggio dalle soluzioni cloud» si legge nel comunicato rilasciato da Canonical.
Grazie alla piena compatibilità con le soluzioni Amazon EC2, la nuova Server Edition di Ubuntu 9.10 potrebbe indurre un maggior numero di imprese ad abbandonare le soluzioni proprietarie, spesso costose e poco flessibili, per adottare i sistemi open source della celebre distribuzione Linux. Le nuove implementazioni da poco apportate dimostrano, del resto, la particolare attenzione di Canonical verso il comparto business.
Durante la scorsa settimana, a ridosso del lancio di Windows 7 da parte di Microsoft, la società specializzata in soluzioni open source ha annunciato l’avvio di una parnership con IBM per portare anche negli Stati Uniti la suite di applicativi per la produttività Smart Work. Un accordo teso a diffondere nel comparto business una nuova serie di soluzioni a basso costo, basate in parte su codice open source e concepite per contrastare l’offerta software di Redmond.
L’obiettivo di Canonical è semplice quanto ambizioso: convincere almeno una parte delle imprese a non migrare verso Windows 7, ma verso la propria distribuzione Linux. Una sfida difficile da vincere.