Mentre Apple e RIM esultano, Windows Mobile perde ancora quote di mercato

di Emanuele Menietti

Pubblicato 19 Novembre 2009
Aggiornato 24 Febbraio 2018 09:56

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Stando agli ultimi dati forniti da Gartner, il market share di Windows Mobile si sarebbe ulteriormente ridotto nel corso del 2009. Il sistema operativo di Microsoft fatica a sostenere la concorrenza di Apple, RIM e Google con Android

Nonostante le numerose energie e risorse spese nel corso degli ultimi mesi, Microsoft continua a perdere terreno nel competitivo comparto degli smartphone. Stando ai risultati forniti dalla società di rilevazione Gartner, nel corso del terzo trimestre del 2009 la quota di mercato di Windows Mobile si sarebbe sensibilmente ridotta attestandosi intorno ai 7,9 punti percentuali. Una cifra distante dall’11% registrato nel corso del terzo trimestre del 2008.

Secondo gli analisti, Microsoft starebbe pagando a caro prezzo i ritardi legati al lancio dell’atteso Windows Mobile 7, il cui debutto sembra essere ancora lontano. La società di Redmond ha introdotto recentemente la versione 6.5 del proprio sistema operativo per smartphone, ottenendo un’accoglienza più tiepida del previsto da parte degli utenti alla ricerca di soluzioni fortemente innovative in grado di sfruttare al meglio le nuove potenzialità hardware degli smartphone di ultima generazione.

Microsoft subisce, inoltre, la costante avanzata di Apple nel comparto, resa possibile dal crescente successo dell’iPhone. Il celebre terminale della mela morsicata è passato in un anno dal 12,9% al 17,1% del market share conquistando nuovi spazi e garantendo alla società di Cupertino alti flussi di cassa. Analogamente ad Apple, anche RIM è riuscita a crescere grazie all’introduzione nel corso dell’ultimo anno di alcuni modelli particolarmente graditi da parte degli utenti. La società produttrice dei BlackBerry è così passata dai 16 punti percentuali dello scorso anno al 20,8% del terzo trimestre del 2009.

Windows Mobile ha dunque subito la concorrenza di RIM e Apple, ma non solo. Come osservano gli esperti di Gartner, il sistema operativo Android distribuito da Google avrebbe contribuito sensibilmente al ridimensionamento della quota di mercato di Microsoft nel comparto degli smartphone. In appena un anno, Android è passato da un market share marginale al 3,9% nel corso del terzo trimestre dell’anno in corso. Una crescita considerevole e sostanzialmente speculare rispetto al trend fatto registrare dalla società di Redmond.

Tra il 2008 e il 2009, alcuni produttori solitamente molto legati a Windows Mobile, come HTC, hanno sposato il sistema operativo offerto da Google installandolo su numerosi terminali a scapito dei prodotti equipaggiati con le soluzioni Microsoft. Considerato l’attuale andamento delle vendite, entro la fine dell’anno uno smartphone su due venduto da HTC dovrebbe essere animato da Android. Un duro colpo per la società di Redmond, che deve anche registrare l’adozione del sistema operativo di Google da parte di Motorola, Dell, Acer e su alcuni modelli da parte di Samsung.

Secondo alcune indiscrezioni, nel corso dei prossimi mesi Microsoft potrebbe decidere di abbandonare progressivamente Windows Mobile per aggredire il comparto degli smartphone con un nuovo approccio. Un’ipotesi che al momento appare remota, ma che potrebbe tornare in auge in seguito al rilascio di Windows Mobile 7 nel corso del prossimo anno. Dall’andamento del nuovo sistema operativo per terminali mobili potrebbero dipendere le decisioni del colosso dell’informatica.

Al momento i consumatori premiano le soluzioni offerte da Apple, RIM e dai produttori che adottano Android, penalizzando non poco le prestazioni di Windows Mobile e, con declinazioni diverse, l’andamento del sistema operativo Symbian di Nokia, passato dal 49,7% del settembre 2008 al 44,6% registrato nel terzo trimestre dell’anno in corso. Un chiaro campanello di allarme per chi un tempo sembrava essere destinato a dominare il mercato a lungo e che ora fatica a mettere in campo modelli di business vincenti per arginare l’avanzata della concorrenza.