Semplificare ed esternalizzare, sono diventate oggi, due esigenze irrinunciabili per le aziende. E servono tanto, per facilitare la vita ai manager ed all’intera organizzazione. Ecco perché quando si parla di esternalizzare alcuni servizi, cioè di affidare a soggetti esterni alcuni aspetti della vita dell’azienda si fa riferimento ad un principio, anzi ad una scienza, molto conosciuta nell’ambiente di chi comanda, chiamata Facility Management.
Con questo termine si indicano a tutti quei servizi gestionali ed organizzativi che non coincidono proprio con il core business di un’impresa, ma che servono per renderlo produttivo ai massimi livelli. Servizio mensa, sistemi ICT, ad esempio, sono due processi che le aziende hanno con il tempo rapidamente esternalizzato a soggetti terzi, tramite accordi e partnership con altre imprese.
I processi in house, complici le radicali trasformazioni economiche degli ultimi anni e la necessità di contenere i costi, sono diventati processi in outsourcing. Sono questi ultimi a costituire il cardine del Facility Management che come scienza aziendale è diventato oggetto di studio e di indagini statistiche curate da prestigiosi enti nazionali ed internazionali che, periodicamente monitorano, l’andamento del mercato delle imprese nell’ambito dei servizi in outsourcing.
Le imprese che preferiscono affidare a terzi alcuni processi e strategie aziendali, sono tantissime ed appartengono a svariate categorie. Lo fanno le grandi imprese private, le banche e la Pubblica Amministrazione. A quest’ultima secondo il report 2008 della sede italiana dell’International Facility management, spetta il secondo posto per il ricorso a servizi direzionali esternalizzati, con il 26%, mentre il 37% è costituito dalla domanda del settore direzionale privato. Anche le banche non scherzano. Il FM bancario riguarda soprattutto i sistemi ICT.
Hep desk e gestione dei terminali iniziano a venire affidate, specie nelle strutture bancarie medio-grandi ad aziende esterne, mantenendo, sempre e comunque la garanzia di un controllo gestionale interno. Quando si parla di Facility Management, non bisogna pensare, infatti, che l’organizzazione appaltante sia completamente esclusa dall’esternalizzazione del servizio.
La direzione, il controllo e le direttive, vengono sempre dall’interno, consentendo una perfetta integrazione e ottimizzazione delle risorse che gravitano attorno al processo esternalizzato. La certezza del controllo diretto della società che affida il servizio, viene garantita anche dalle modalità di collaborazione e di partnership che sistematicamente vengono realizzate con i soggetti esterni.
Spesso, specie per le banche, si tratta di un’esternalizzazzione verticale, cioè si affida il servizio da un’azienda satellite dello stesso gruppo creditizio. Come dire: «si esternalizza, ma con prudenza». Ed ecco che, di conseguenza, il sistema economico imprenditoriale, nelle sue massime realtà ed espressioni, dà vita a modelli di partnership, fusioni e collaborazioni di vario tipo, tutte mirate a contenere i costi ed a massimizzare efficienza e profitto. A proposito di profitto: le stime per le imprese outsourcer sono molti incoraggianti. Sempre il report 2008 della sede italiana dell’International Facility Management stimava il loro fatturato in 3,5 miliardi di euro, con tassi di crescita negli ultimi 5 anni che sono stati del 7%.