Le feste da poco trascorse sono state caratterizzate da qualche timido segnale di ripresa e da una persistente debolezza della domanda interna. A rivelarlo è Confcommercio, che a pochi giorni dal Capodanno ha fornito i risultati di un primo monitoraggio condotto tra le Federazioni aderenti al proprio sistema di rilevazione dei consumi. Come previsto a pochi giorni dall’inizio delle festività natalizie, non si è registrato un crollo delle vendite, anche se la crescita dei consumi su base annua si è rivelata meno tonica a causa della difficile congiuntura economica.
Stando ai dati forniti dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi, la ristorazione durante le feste per Natale e Capodanno «ha sostanzialmente tenuto rispetto all’anno precedente facendo registrare un lieve calo intorno all’1%, grazie anche all’effetto del contenimento dei prezzi praticato nei ristoranti ai circa 10 milioni di clienti che hanno scelto di festeggiare al ristorante». Gli indicatori segnalano una sensibile flessione nell’area di Milano, dove le abbondanti nevicate e il traffico in tilt non hanno consentito ai consumatori di spostarsi e di raggiungere i luoghi di ristorazione prescelti per il Natale.
Sul fronte dell’abbigliamento, il trend registrato da Confcommercio in collaborazione con Federazione Moda Italia si è rivelato paragonabile ai dati rilevati durante il precedente periodo delle feste natalizie. La decisione di anticipare i saldi ha comunque disincentivato l’acquisto di alcune categorie merceologiche e causato «un fermo totale della vendita dei capispalla a partire dai primi di dicembre».
Le numerose offerte e iniziative promozionali messe in campo dalla grande distribuzione per mantenere alti i consumi si sono rivelate efficaci. Stando alla Federazione Associazioni Imprese Distribuzione, i consumatori italiani non hanno rinunciato ai beni della tradizione, acquistando i prodotti di gastronomia e privilegiando il “made in Italy”. «Non sono mancati gli acquisti dei prodotti da regalo in tutti gli altri settori: bene l’elettronica, trainata dalle vendite dei televisori di ultima generazione anche grazie all’introduzione del digitale terrestre, ma si sono mostrati vivaci anche gli acquisti dei prodotti per l’arredamento della casa, degli articoli sportivi, della profumeria e del bricolage».
Oltre alla grande distribuzione, anche i negozi tradizionali di alimentari al dettaglio hanno registrato un trend timidamente positivo nel corso delle ultime festività. L’incremento su base annua è stato pari allo 0,5% ed è stato condizionato dalla riduzione dei pacchi regalo da parte delle aziende. I dati sulle vendite per il cenone della vigilia di Natale e per Capodanno si sono rivelati particolarmente positivi a conferma della scelta di tanti di trascorrere le due festività in casa.
Le rilevazioni fornite dalla Federazione Italiana Venditori su Aree Pubbliche mettono in evidenza un leggero incremento delle vendite nei mercati e mercatini , ma con una crescita non superiore al punto percentuale rispetto alle precedenti feste. «Nel dettaglio non bene l’abbigliamento e le calzature, positive le vendite dei prodotti tessili per la casa, degli articoli prettamente natalizi e dei casalinghi e/o articoli da regalo, molto bene la piccola oggettistica e la bigiotteria. Si è speso meno nel Mezzogiorno e nelle aree insulari, meglio al centro-nord».
Infine, la rilevazione condotta da Confcommercio mette in evidenza un leggero calo nelle vendite dei libri nel corso del 2009 rispetto all’anno precedente. Il periodo natalizio ha comunque consentito un parziale recupero sul fronte delle vendite grazie alla scelta di numerosi consumatori di acquistare e regalare libri per le festivitià.