Le transazioni economiche tramite dispositivo mobile in Italia sono ancora in una fase embrionale, ma hanno le potenzialità per conquistare nuove fette di mercato a partire dall’anno in corso. Sono queste le conclusioni di una ricerca da poco condotta dall’Osservatorio Nfc & Mobile Payment della School of Management del Politecnico di Milano. Lo studio ha analizzato i potenziali sviluppi delle nuove soluzioni tecnologiche per i pagamenti via mobile in rapporto alle loro numerose aree di impiego ed applicazione.
Stando ai dati forniti dal rapporto, nel corso del 2009 il volume delle transazioni legate ai pagamenti tramite dispositivi mobili ha raggiunto alcune decine di milioni di Euro. Un risultato dovuto principalmente alle donazioni per scopo benefico e alle ricariche del credito per i telefoni cellulari. Sempre nel 2009, i servizi per il Remote Payment – ovvero i pagamenti a distanza tramite rete cellulare – hanno raggiunto quota 78, con un incremento del 13% su base annua rispetto al 2008. Tra i principali servizi per il Mobile Remote Payment spiccano i sistemi per pagare la sosta nei parcheggi (42%), per il pagamento nel settore dell’intrattenimento (17%) e per le ricariche telefoniche (14%).
Per realizzare la loro indagine, gli autori della ricerca hanno preso in considerazione circa 200 applicazioni per il pagamento tramite dispositivo mobile disponibili su scala internazionale e circa 100 sistemi implementati in Italia. Il campione analizzato ha compreso 1.500 individui e un’ampia gamma di esercenti come cinema, grande distribuzione, bar, edicole e tabaccai. L’analisi dei dati ha consentito di rilevare un numero molto basso e difficilmente calcolabile a fini statistici di consumatori che hanno dichiarato di aver utilizzato il proprio cellulare, nel corso degli ultimi 12 mesi, per effettuare l’acquisto di beni o servizi tramite SMS.
Nonostante le cifre ancora esigue, la ricerca ha messo in evidenza un particolare interesse da parte degli italiani per le nuove soluzioni di pagamento tramite semplici cellulari e smartphone. Il 40% del campione analizzato ha dichiarato di essere interessato a un servizio per effettuare transazioni tramite il proprio dispositivo mobile, a patto che tale sistema sia rapido, facile e sicuro da usare.
L’interesse dimostrato dai consumatori italiani potrebbe consentire al mobile payment di decollare, come sottolineato da Filippo Renga, responsabile della ricerca condotta dall’Osservatorio. Secondo Renga, nel corso dei prossimi 2 – 3 anni un italiano su quattro sarà in possesso di un telefono cellulare di nuova generazione utile non solo per il remote payment, ma anche per il contactless payment, sistema che prevede l’adozione di alcuni dispositivi RFID (Radio Frequency IDentification) per rendere più semplici e rapidi i pagamenti elettronici.
Le soluzioni di pagamento basate sui telefoni cellulari sembrano avere le potenzialità necessarie per affermarsi sul mercato, conclude la ricerca, a patto di risolvere da subito alcuni problemi legati a queste nuove tecnologie. Fino a ora, i protagonisti del comparto hanno offerto soluzioni alternative spesso incapaci di dialogare tra loro, una condizione che rende i pagamenti macchinosi e poco intuitivi. L’adozione di standard condivisi e di tecnologie interoperabili è dunque un punto di partenza irrinunciabile per offrire un futuro solido ai pagamenti tramite dispositivi mobili.