I fondi comuni di investimento sono strumenti gestiti da società di gestione del risparmio (sgr), società di investimento a capitale variabile (sicav) o a capitale fisso (sicaf), che investono, come un unico patrimonio, le quote di più risparmiatori in diverse attività finanziarie (azioni, obbligazioni, titoli di stato, ecc.) oppure in immobili. In pratica, il fondo comune d’investimento è una sorta di comunione indivisa di beni nella quale ogni sottoscrittore possiede una o più quote.
Tipologie di fondi
Esistono varie tipologie di fondi, la prima delle quali è il raggruppamento di fondo in due categorie principali:
- i fondi aperti;
- i fondi chiusi.
Fondi Aperti
Si chiamano fondi aperti quei fondi il cui patrimonio è variabile in funzione di acquisti e vendite di strumenti finanziari realizzati dal gestore e in funzione della sottoscrizione di quote da parte dei risparmiatori o del rimborso delle stesse. Quest’ultima, infatti, è la principale caratteristica di tali fondi: la possibilità, per i risparmiatori, in qualsiasi momento, di sottoscrivere nuove quote o di uscire dal fondo chiedendo il loro rimborso. Questi fondi investono in strumenti finanziari quali le azioni, le obbligazioni, i warrant, ecc., nel rispetto dei limiti di investimento stabiliti dalla Banca d’Italia.
Fra i fondi aperti, sono molto diffusi i fondi armonizzati costituiti nei paesi dell’Unione Europea, che investono prevalentemente in titoli quotati. Si suddividono in Fondi:
- Azionari – investono in azioni e si caratterizzano per un maggiore grado di rischio;
- Obbligazionari – investono in titoli di Stato e obbligazioni e si caratterizzano per un grado di rischio minore dei fondi azionari;
- Bilanciati – investono sia in azioni sia in obbligazioni, con livelli di rischio in base alla percentuale di azioni in portafoglio;
- Monetari – investono in strumenti del mercato monetario a breve termine (non superiore a 6 mesi).
Fondi chiusi
Per contro, i fondi chiusi sono caratterizzati da un capitale e da un numero di quote da sottoscrivere fissati che non variano nel tempo. Il rimborso delle quote ai risparmiatori avviene solamente a determinate scadenze. Eventuali rimborsi anticipati di quote o nuove emissioni delle stesse possono avvenire solamente alle condizioni fissate nel regolamento.
I fondi chiusi, a loro volta, si differenziano in fondi mobiliari e immobiliari. I primi investono in strumenti finanziari non quotati, mentre i secondi investono in immobili. Essi possono essere, poi, aperti al pubblico (fondi retail) o strumenti riservati a investitori qualificati.
I fondi chiusi si adattano soprattutto ad investimenti di medio e lungo termine: proprio questa è la ragione per cui non è possibile ottenere in qualsiasi momento il rimborso delle quote sottoscritte.
Come investire in fondi comuni
Chi sottoscrive quote del fondo comune è tenuto al pagamento di una commissione che rappresenta il compenso spettante all’intermediario finanziario. Questa commissione può essere dovuta al momento dell’acquisto ed essere detratta subito dal valore di riscatto delle quote (si parla allora di commissione d’ingresso) o può essere addebitata al momento dell’uscita dal fondo (in questo caso di parla di commissione d’uscita). Quest’ultima commissione ha anche lo scopo di evitare che venga richiesto, dal risparmiatore, il rimborso delle quote dopo un breve investimento. Attualmente esistono anche dei fondi che non prevedono commissioni d’ingresso o di uscita, alcuni dei quali permettono di sottoscrivere quote anche senza l’intervento di intermediari.
Accanto a queste commissioni, ci sono poi quelle di gestione del fondo che rappresentano il compenso spettante al gestore del fondo per la sua attività e possono esserci anche delle commissioni di performance nel caso in cui il gestore riesca a superare alcuni obiettivi di rendimento stabiliti.
a cura di Rosanna Marchegiani