La Legge 2/2009 (che ha convertito il decreto anticrisi, d.l. 185/08) ha previsto l’abolizione della commissione di massimo scoperto (CMS) ovvero di quella percentuale che veniva applicata dalla banca sul massimo saldo negativo verificatosi durante il trimestre. La commissione in questione veniva adottata anche nel caso in cui il saldo negativo si verificava per un solo giorno.
Ora, le nuove disposizioni prevedono che la commissione di massimo scoperto, qualora sia stabilita contrattualmente, può essere applicata solamente in caso di presenza di fido e di saldo negativo per un periodo continuativo di trenta giorni.
Di fatto però le banche, pur avendo eliminato la commissione di massimo scoperto, hanno introdotto la nuova commissione di scoperto di conto (CSC) o altre voci di spesa (commissioni per istruttoria urgente, commissione manca fondi, ecc..).
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha monitorato le nuove condizioni alla clientela applicate, dopo l’abolizione della commissione di massimo scoperto, da sette diversi istituti di credito e valide anche per le banche dei rispettivi gruppi.
L’indagine evidenzia che le nuove commissioni applicate per scoperti di conto risultano essere più costose per i consumatori rispetto al passato. Nell’ipotesi di scoperto per correntisti privi di fido le nuove condizioni economiche sono risultate:
- in 5 casi peggiori rispetto al passato in misura che va dal doppio a ben 15 volte;
- in 1 caso uguali rispetto al passato;
- in 1 caso più vantaggiose per il correntista.
Invece, nell’ipotesi di scoperto da parte di correntisti a cui è stato accordato un fido, le nuove condizioni economiche sono risultate più vantaggiose per il cliente, ma solamente a partire da un ammontare di utilizzo del fido superiore alla metà circa. Negli altri casi, invece, si assiste ad un effettivo peggioramento rispetto all’applicazione della commissione di massimo scoperto.
Essendo le nuove condizioni economiche applicate dalle banche quasi sempre peggiori per la clientela rispetto alla vecchia commissione di massimo scoperto e alle altre voci di costo applicate in precedenza dagli istituti di credito, l’Antitrust ha inviato una segnalazione al Governo, al Parlamento e alla Banca d’Italia.
Nel frattempo, anche le associazioni dei consumatori si sono mosse: Codacons, ad esempio, ha chiesto che venga applicata una sanzione di 1 miliardo di euro alle banche che, in seguito all’abolizione della commissione di massimo scoperto, hanno introdotto condizioni più sfavorevoli per la clientela.