Le definizioni di benchmarking proposte nella letteratura specializzata, sono moltissime. Ne riportiamo una per tutte: «il benchmarking è un processo sistematico e continuo per comparare la propria efficienza in termini di produttività, qualità e prassi con quelle imprese e organizzazioni che rappresentano l’eccellenza», (Karlöf e Östblom).
Questa spiegazione permette di comprendere, con chiarezza, cos’è il benchmarking: una tecnica con la quale l’impresa si confronta con altre imprese operanti sul mercato per comprendere se il suo modo di agire è in linea con quello delle altre realtà aziendali, soprattutto con le migliori, le prime della classe. Questo confronto è finalizzato ad apprendere dagli altri ciò che ad essi riesce meglio in modo da cercare di adattare tali soluzioni nella propria organizzazione.
Se un tempo, una volta che l’impresa aveva adottato dei modelli di gestione ottimali, questi potevano rimanere invariati anche per tutta la vita della stessa, oggi in un contesto fortemente competitivo, caratterizzato da un forte dinamismo e da una elevata competitività, il cambiamento è continuo e fondamentale. Per cui occorre incessantemente andare alla ricerca dell’eccellenza e apprendere da chi sa fare le cose meglio di noi, è estremamente saggio.
Il benchmarking però, non sempre consiste in un confronto che le migliori imprese. Ad esempio, nel benckmarking interno possono essere effettuati confronti su diverse filiali della stessa società. Il benchmarking competitivo (o esterno) confronta l’azienda con i suoi migliori concorrenti soprattutto per quanto concerne i prodotti, i servizi offerti alla clientela, il ROI, il ROE, i costi, la quota di mercato, in modo da comprendere quali strategie adottate dagli altri risultano vincenti.
Il benchmarking di gestione o di processo confronta processi abbastanza affini, come tempo di evasione degli ordini, costi, reclami, anche se riferiti ad imprese che operano in settori diversi. Il benchmarking generico paragona processi o funzioni uguali, anche in settori diversi e ha come scopo quello di scoprire le migliori prassi poste in essere in altri settori rispetto a quello di appartenenza.
Infine, il benchmarking one to one non è altro che il confronto diretto tra due aziende, appartenenti o meno allo stesso settore. Il confronto con le altre realtà deve servire, innanzitutto, ad avere informazioni su quello che è l’ambiente nel quale l’impresa opera, su come le altre aziende svolgono gli stessi processi o le stesse funzioni, sul gap esistente tra la nostra azienda e quelle ritenute migliori. Solo a questo punto è possibile cercare di individuare la cause di tale divario per poter intervenire su di esse.