Il fundraising manager: un profilo professionale che inizia a delinearsi anche in Italia

di Rosaria Di Prata

29 Marzo 2010 12:30

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Il fundraising, semplicisticamente noto come "raccolta fondi", inizia ad affermarsi in Italia ponendo in rilievo la figura del fundraising manager, un ruolo spesso difficile da ricoprire senza le adeguate competenze

Il fundraising indica un lavoro profuso alla raccolta fondi per sostenere un’attività che non ha finalità di lucro. La spiegazione tecnica individua un soggetto che ha il compito di gestire relazioni e contatti al fine di “recuperare” fondi per sostenere un’associazione no profit.

Lo scopo è prevalentemente sociale e il compito del fundraising manager spesso può rivelarsi molto complicato. È una professione che deve essere svolta con le dovute competenze e conoscenze, poiché i compiti da assolvere sono diversi e impegnativi e in questo caso la conoscenza economica del sistema è fondamentale.

Il fundraising manager deve occuparsi della gestione di strumenti informatici per la realizzazione di un database, al fine di consentire un agevole rapporto con il donatore, deve conoscere tutte le tecniche per raccogliere fondi: telemarketing, e-mailing, web marketing.

Oggi questa figura in Italia non ha avuto ancora nessun tipo di riconoscimento ufficioso e non è ben affermata.  A differenza dell’America, dove il manager del settore no profit è una figura riconosciuta, ben affermata e visibile sul mercato, in Italia esiste solo un’associazione dei fundraiser.

Discordanti sono le tesi in merito al luogo in cui si originò: per alcuni nacque in Europa, ed effettivamente i sacerdoti furono la prima forma seppur di fundraiser raccogliendo dei soldi per sostenere le attività sociali legate alla chiesa; secondo altri lo sviluppo maggiore si ebbe negli Stati Uniti grazie a Henry Rosso che fondò la prima scuola di fundraising.

Il manager del fundraising ritiene fondamentale anche l’approccio alla cultura filantropica, fondando il suo lavoro sull’uso di tecniche volte a sostenere un’importante causa sociale, talvolta appellandosi anche alla cultura della carità. Nell’ottica del marketing deve essere in grado di studiare strategie e tecniche che possano raggiungere un numero elevato di possibili donatori, interessati alla causa, con mezzi rapidi e poco dispendiosi.

L’uso dell’email è fondamentale in questo campo. Il fundraising manager gestisce le sue relazioni principalmente attraverso la rete, poiché ciò gli consente anche di instaurare rapporti con persone che vivono in altri continenti, ma fortemente interessate alla causa che egli sostiene per conto dell’associazione che rappresenta.

La preparazione in un settore ancora così poco definito e noto nel nostro paese è molto importante, alla quale deve sempre affiancarsi l’esperienza, che dev’essere sottolineata dai viaggi all’estero, per capire come questa professione sia già molto più sviluppata in altre zone. L’adeguamento a nuove forme di marketing e l’aggiornamento costante fanno sì che il fundraising manager possa intraprendere una carriera “positiva”. In realtà è egli che rappresenta con la sua immagine la stessa associazione per la quale lavora, quindi si assume un compito importante: portare agli altri eventuali donatori il messaggio e l’azione che quest’ultima sostiene, spronandoli così a donare.