La benzina continua a correre

di Barbara Weisz

28 Aprile 2010 12:30

logo PMI+ logo PMI+
La verde per quasi tutte le compagnie è sopra 1,43 euro al litro, sale anche il diesel. I costi italiani restano fra i più alti d'Europa

Non si arresta la corsa dei prezzi della benzina. Tutte le compagnie, tranne la Erg, hanno portato la verde sopra 1,43 euro al litro e sale anche il costo del Diesel. Il costo del carburante si sta rapidamente avvicinando ai picchi toccati nell’estate del 2008. Fra l’altro, questo succede mentre sui mercati i futures del petrolio scendono sotto gli 82 dollari al barile, zavorrati fra le altre cose dal rafforzamento del dollaro (che guadagna sull’euro soprattutto a causa della crisi greca). Il prezzo dei carburanti in Italia resta fra i più alti d’Europa.

La nuova ondata di rincari è partita ieri con il ritocco al rialzo di Agip ed è proseguita oggi con i rincari decisi di Api/Ip, Esso, Shell, Tamoil e Total. Per la verde, rincari fra 0,5 e 0,6 centesimi, con il risultato che se si esclude la Erg, il cui prezzo è pari a 1,428 euro, tutte le altre compagnie sono salite sopra quota 1,43 con il picco rappresentato da 1,435 di Esso e Q8. Il gasolio ha subito incrementi più diversificati, fra 0,2 e 0,8 centesimi, e i prezzi vanno da 1,269 applicato da Erg e Shell a 1,287 di Q8.

Secondo le rilevazioni del portale europeo dell’Energia, il Diesel italiano è in assoluto fra i più cari del continente. Il costo medio per la Penisola è calcolato a 1,22 euro al litro, ed è superato solo da Grecia, 1,25, Danimarca, 1,24 e Germania, 1,23. Calcolando però solo prezzo (sempre del diesel) al netto delle imposte, l’Italia con 0,60 centesimi è superata solo da Grecia, 0,64, Portogallo, 0,61, e Finlandia, 0,61.

Per quanto riguarda la benzina, il costo medio italiano calcolato dal portale europeo è pari a 1,39 euro al litro, e non è fra i più alti in assoluto (superato da Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia e Portogallo). Il costo al netto delle imposte, però, pari a 0,60, è in assoluto il più alto dietro solo alla Danimarca, 0,61.

Proprio oggi il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha spiegato che il taglio delle accise «non è un percorso possibile» e ha aggiunto che ai primi di maggio verrà definito il piano discusso la settimana scorsa con i petrolieri: «Crediamo che la benzina riuscirà a ridurre lo stacco con la Ue sul costo industriale. Ieri sera ho incontrato il garante dell’Antitrust per alcuni aspetti che devono essere definiti».

Il protocollo dei giorni scorsi prevede, fra i punti più importanti, l’introduzione del prezzo settimanale, che le compagnie una volta fissato potranno solo diminuire, non aumentare fino all’ottava successiva. In vista, anche una riorganizzazione della rete. Il problema è che si tratta di misure non certo immediate, si parla di un anno circa. E qui si inserisce la protesta dei consumatori che chiedono di intervenire al più presto con le nuove norme. Federconsumatori calcola che i rincari comportano una ricaduta sugli automobilisti pari a 254 euro l’anno.

Il problema, sottolinea l’associazione, è che «ad oggi i carburanti vengono venduti a 1,43 euro al litro, lo stesso prezzo a cui si attestavano nel maggio 2008, periodo in cui però il costo del petrolio si trovava oltre i 120 dollari al barile». Il Codacons calcola che sulle partenze del primo maggio, il prossimo week end, «i rincari dei prezzi di benzina e gasolio si tradurranno in una maggiore spesa a carico degli automobilisti pari complessivamente ad almeno 20 milioni di euro».