Dopo la flessione delle compravendite registrata a seguito della crisi finanziaria dell’autunno 2008, a fine dello scorso anno le transazioni immobiliari hanno iniziato a mostrare segni di ripresa ed il rapporto Atlas International Investment curato da un’agenzia immobiliare americana, la Cushman & Wakefield, conferma che per quest’anno le transazioni immobiliari mondiali subiranno un incremento del 30%, per un volume complessivo di 478 miliardi di dollari.
In mezzo a questo mare di dollari e di immobili si muovono i risparmiatori in cerca di una casa da comprare o da affittare, ma anche chi compra per investire nel mattone, per mettere a reddito l’immobile e realizzare un lucro, cioè un guadagno. Ma puntare ad investire in immobili, da soli e senza assistenze e consulenze, è impresa ardua da realizzare.
Ecco che per permettere a molti di guadagnare con il mercato immobiliare, è nata la figura del property manager, letteralmente il manager di proprietà, o meglio il manager immobiliare che solitamente coincide con il consulente omonimo. Può operare da libero professionista o sotto forma di impresa. Assiste il cliente e lo guida in tutte le fasi della transazione immobiliare, sia per la vendita che per l’acquisto, ma anche per la locazione. Rappresenta il vero e proprio valore aggiunto dell’agenzia immobiliare o della società di intermediazione in immobili.
Si forma sul campo, ma anche sui banchi di scuola, scegliendo corsi di laurea ad indirizzo manageriale e gestionale, come Management o Economia aziendale. Per essere un bravo property manager, può anche bastare un diploma di geometra o il possesso di una laurea in ingegneria, architettura e simili. Fondamentale è la conoscenza approfondita del mercato immobiliare, delle leggi che lo animano, a livello nazionale, europeo e mondiale.
Queste conoscenze si possono acquisire sempre sul campo, tramite viaggi nei paesi esteri, ma anche con appositi corsi di perfezionamento offerti da associazioni di categoria, da master universitari o da corsi di formazione regionale. Il property manager offre due importanti consulenze, quella immobiliare e quella gestionale. Nel primo caso si occupa di trattare tutta la parte amministrativa dell’operazione di compravendita e locazione, ricerca e predisposizione della documentazione e della contrattualistica da utilizzare in sede notarile, ma anche assistenza e raccordo con i professionisti preposti al rilascio di importanti documenti previsti dalle normative attuali, come la certificazione energetica.
La consulenza gestionale presuppone l’ascolto e la verifica delle esigenze del cliente, l’analisi del mercato immobiliare e delle sue leggi, delle caratteristiche edilizie, di redditività e di criticità dell’investimento. Con la moda dell’investimento all’estero il property mananger deve anche conoscere molto bene le lingue straniere per gestire il rapporto tra compratori e venditori di diversa nazionalità. Può partecipare ad ambiziosi progetti di investimento, tramite analisi del territorio ed accordi con costruttori per la vendita di interi complessi immobiliari o terreni.
In caso di investimento all’estero può essere incaricato dal cliente di mettere a reddito l’immobile acquistato, locandolo a terzi e trattenendo una percentuale del canone di locazione. I suoi compensi, lo avrete già capito, sono a provvigione, e considerato il valore medio di mercato di un immobile, garantiscono lauti guadagni ed un futuro più che roseo.