La crisi picchia duro. Lo sanno bene i duecento manager dell’Emilia Romagna che, secondo le stime di Federmanager, sono stati costretti, negli ultimi tempi, a liberare le scrivanie e a tornarsene a casa per via del periodo nero che incombe nel settore economico.
Siccome però, come si suol dire, «la necessità aguzza l’ingegno», per arginare lo spettro della disoccupazione Federmanager e Confindustria Emilia-Romagna, con la collaborazione e il sostegno economico di Fondirigenti, hanno escogitato il rimedio del “prestito”.
Non si tratta, come si sarebbe portati facilmente a pensare, dell'”aiutino” a carattere economico, bensì della ricollocazione di risorse umane presso imprese di piccole dimensioni che, in condizioni normali, non potrebbero certo permettersi di ingaggiare un top manager.
Il progetto si chiama Columbus e finora ha ridato speranza e lavoro a diversi professionisti. C’è chi ha sottoscritto un vero e proprio contratto, chi è in attesa di formalizzare l’assunzione e chi ha aperto una società di consulenza. Tutti sono accomunati dalla volontà di reagire e soprattutto di non lasciarsi andare, rimettendosi in gioco con nuove idee e nuovi ruoli da ricoprire.
L’iniziativa, avviata nel luglio 2009 e conclusa nel marzo 2010, ha inteso coniugare l’obiettivo di promuovere lo sviluppo verso mercati esteri esternato da un gruppo di piccole e medie attività dell’Emilia-Romagna, con la valorizzazione del patrimonio di professionalità di dirigenti inoccupati che hanno messo a disposizione la loro competenza.
Per le aziende, l’iniziativa si è concretizzata nella realizzazione di un business plan incentrato sull’espansione all’estero, affidato a qualificati dirigenti non occupati che hanno accettato il ruolo di manager a progetto (temporary manager).
Dall’altra parte invece, ai professionisti disoccupati è stata offerta una concreta opportunità di reinserimento dopo un’adeguata e specifica formazione (temporary management).
Columbus, nato come progetto sperimentale ha già riscosso un notevole successo e potrebbe sicuramente offrire ulteriori prospettive se fossero coinvolte anche le istituzioni. A questo proposito, come spiega Andrea Molza, vice presidente di Federmanager Bologna «le piccole e medie attività hanno bisogno di competenze per superare la crisi, nello stesso tempo, oggi più di ieri, tanti manager sono sul mercato a causa della crisi o della delocalizzazione. La sfida in sostanza è stata lanciata, ma ora bisogna dare continuità al progetto, provando anche a coinvolgere la Regione».
Questa in pratica l’attività condotta da Federmanager: prima è stato selezionato un gruppo di manager inoccupati, poi da Confindustria sono state scelte alcune imprese corrispondenti alle diverse esigenze via via emerse. Alla fine le esperienze, su entrambi i fronti, vengono descritte con toni entusiastici e positivi, sia dalla parte dei dirigenti che si sono “ricollocati” sia da parte delle imprese che, come affermano ad esempio dalla Conchiglia, operante nel settore metalmeccanico, «sono entrate in mercati finora inesplorati».