Ipo, Fideuram rinviata, ma arriva Tesmec

di Barbara Weisz

23 Giugno 2010 12:30

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L'ipo della controllata di IntesaSanPaolo slitta, ma in borsa qualche matricola arriva. In corso l'offerta di Tesmec, si attende Enel Green Power

Era una delle quotazioni più attese dell’estate in Piazza Affari. Ma «in considerazione delle condizioni di mercato non favorevoli», l’ipo di Fideuram è per ora congelata. La decisione, nell’aria da qualche tempo, è stata presa ufficialmente ieri dal cda di IntesaSanPaolo.

Nelle ultime settimane altre due matricole attese, la compagnia di navigazione marittima Moby e la controllata di Cir, Kos, hanno deciso di rinviare il collocamento aspettando un momento più favorevole. Sul listino milanese sta invece per sbarcare Tesmec (l’opv è in corso, si conclude dopodomani) mentre in autunno si attende Enel Green Power.

L’ad di IntesaSanPaolo, Corrado Passera, oggi, parlando a margine dell’esecutivo dell’Abi, ha precisato che «si tratta solo di vedere il momento migliore per valorizzarla perchè l’azienda è pronta». Fideuram aveva lasciato il listino nel 2006 dopo l’opa di Eurizon (controllata di IntesaSanPaolo). Tutto rinviato, dunque, così come non si sa nulla di preciso sulle trattative con il fondo Usa Hellman & Friedman per l’acquisto di una quota minoritaria della stessa Fideuram.

I colloqui «sono legati all’operazione» si è limitato a dire Passera, aggiungendo che «quando ci sarà qualcosa da dire lo diremo». Intanto ieri il consiglio di IntesaSanpaolo ha approvato la cessione al socio francese Credit Agricole della partecipazione, pari all’80%, in Cassa di Risparmio di La Spezia e di 96 sportelli in Italia per 740 milioni di euro in contanti. 

Ma torniamo alle ipo. Innanzitutto, Tesmec, attiva nella tesatura di linee elettriche ad alto voltaggio. L’offerta pubblica di vendita e scambio per la quotazione sul mercato Star è partita lo scorso 16 giugno e terminerà dopodomani, 25 giugno. Sul mercato, 53 milioni 230mila azioni, di cui il 10% destinate al pubblico indistinto e il resto agli investitori istituzionali. È stato fatto un aumento di capitale di 16 milioni e 500mila titoli, mentre le altre 36.730.000 azioni oggetto dell’offerta vengono vendute dagli attuali soci 3T Finanziaria, Alfredo Brignoli e FI.Ind spa.

Al termine dell’operazione, 3T, la società controllata da Gianluca Vecchi, avrà il 2,51% del capitale (ora è al 40%), Brignoli cede l’intera quota in suo possesso, pari al 3,36%, mentre FI.IND, controllata da TTC, scenderà al 10,01% dall’attuale 20,82%. La TTC della famiglia Caccia Dominioni non vende nulla, e avrà il 30,30% del capitale post-opvs.

La forchetta di prezzo è fissata fra 0,7 e 1 euro per azione. In caso di integrale sottoscrizione, la capitalizzazione della società sarebbe fra i 75 e i 107,1 mln di euro. Il management presentando l’operazione ha spiegato che l’azienda vuole cogliere le opportunità che il mercato può aprire in questa fase di crescita del settore in cui opera Tesmec. «Una small cap – ha spiegato Ambrogio Caccia Dominioni, presidente e ad – può raccogliere attenzione in un contesto di mercato complesso» e la società ha «delle iniziative da realizzare in fretta. Le opportunità sono superiori ai rischi che avremmo corso restando in stand-by».

L’azienda bergamasca ha chiuso il 2009 con ricavi a 86,1 milioni, in calo del 21,9% sui 110,2 mln del 2008, e un utile netto di 7,4 milioni, in crescita del 3,3%. Nel primo trimestre di quest’anno il fatturato è tornato a crescere, a 29,3 milioni, in progresso del 37,1% dai 21,4 dell’analgo periodo 2009.

Infine, Enel Green Power, che ha presentato la domanda di ammissione sul MTA e ha chiesto alla Consob l’autorizzazione alla pubblicazione del prospetto informativo. L’azienda ritiene «prevedibile che, compatibilmente con le condizioni dei mercati, l’offerta abbia luogo nel prossimo mese di ottobre». In borsa andrà circa il 30% della controllata di Enel attiva nelle energie rinnovabili, e non si esclude anche il collocamento su altri listini, a partire da quello spagnolo. Enel ha fatto presente che «continua a valutare accordi con investitori di lungo periodo per la cessione di una partecipazione di minoranza« di Egp, «da effettuare in concomitanza o in alternativa alla offerta pubblica di vendita sopra indicata».