È stata presentata ufficialmente a Milano in questi giorni la versione italiana di CIOnet: una sorta di social network per manager del 2.0.
Aderire a questa rete imprenditoriale, però, non è certo facile come avviene quotidianamente su Facebook. Innanzitutto bisogna essere invitati da un qualsiasi membro già appartenente alla Rete e poi, particolare non trascurabile, è necessario gestire un budget di almeno due milioni di euro.
Una sorta di club esclusivo, dunque, ad uso e consumo riservato solo ai manager delle grandi imprese. La mission è quella di creare una sorta di tavolo di discussione “tra pari” per confrontarsi, scambiarsi idee ed opinioni, creare opportunità di discussione a livello internazionale.
Il primo CIOnet nasce in Belgio, ad opera di Hendrik Deckers, a seguire subito a ruota sono Olanda, Spagna, Inghilterra e ora Italia e Francia per un totale di circa 1.500 iscritti. Come ha evidenziato il suo fondatore Deckers: «CIOnet è una sorta di Facebook in versione business. Una community dell’eccellenza supportata dal sito online, ma anche da occasioni ed eventi di tipo tradizionale, regolata dagli stessi Cio».
Ad impostare le discussioni sui diversi temi è il board, attualmente costituito da nomi di notevole spessore: si va da Maurizio Brianza di BTicino, a Stefano Catellani di Caprari, da Marcello Cordioli di Permasteelisa ad Augusto Fedriani di Costa Crociere, da Giovanni Hoz dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza a Paolo Magnani di Dhl, da Francesco Nicastro di Coesia Group a Luigi Pignatelli di SaraLee fino ad Adriano Riboni di Sanofi Aventis.
Il gruppo quindi detta i temi di interesse sui quali quotidianamente possono confrontarsi tutti gli iscritti chiedendo pareri ed esprimendo suggerimenti e consigli. In Italia sono 2300 i dirigenti che possono a pieno titolo fregiarsi del titolo di Cio.
Alfredo Gatti della NextValue, società indipendente di ricerche e consulenza manageriale specializzata nel mercato IT, è il promotore di CIOnet Italia e conta di poter ampliare ben presto la sua community che, per il momento, si attesta a quota cinquanta iscritti.
L’Advisory Board è Enzo Bertolini del gruppo Ferrero, che ha aderito all’iniziativa poiché fermamente convinto che «Siamo e saremo chiamati sempre più a operare in contesti internazionali di crescita e sviluppo, dove il confronto di valori, conoscenze ed esperienze diviene fondamentale strumento per la comprensione del contesto sul quale sviluppare strategie di successo. Quale migliore palestra per noi specialisti dei sistemi informativi di una rete di pari come CIOnet, all’interno della quale scambiare esperienze e crescere sulla base di una “intelligenza” plurale e internazionale?».
Qual è l’elemento vincente della piattaforma secondo il fondatore Gatti? Sicuramente il carattere internazionale: «I Cio, infatti, sono subito messi fra pari, con i colleghi di altri paesi, per condividere temi e portare l’esperienza tricolore su un tavolo di confronto europeo».
Ed, inoltre, l’impegno a sviluppare iniziative di interesse comune per tutti gli iscritti. A questo proposti Alfredo Gatti aggiunge: «CIOnet avrà il suo evento annuale il prossimo 30 giugno 2011 e quattro eventi minori dedicati ai temi scelti dagli special interest group a ottobre e dicembre di quest’anno oltre che a marzo e maggio del 2011».