Distribuire gratuitamente le custodie di gomma agli utilizzatori dell’iPhone 4. Potrebbe essere questa, secondo diversi analisti, la soluzione al problema di ricezione per cui l’ultimo smartphone di casa Apple, pur forte di un gran successo di vendite nelle prime settimane di commercializzazione, si trova improvvisamente nell’occhio del ciclone.
Ma c’è anche chi parla della possibilità di un richiamo. La goccia che rischia di far traboccare il vaso è il giudizio firmato lunedì scorso da Consumer Reports, che ha deciso di non raccomandare l’acquisto dell’apparecchio. E forse, oltre al problema tecnico, c’è il modo in cui l’azienda ha reagito, con una serie di reticenze, spiegazioni non convincenti, e in genere una scarsa chiarezza.
Ma vediamo i fatti. Dopo una lunga serie di recensioni e segnalazioni di utenti relative al problema di ricezione dell’antenna, Apple il 2 luglio scorso ha fornito una spiegazione ufficiale: in primis, «prendere in mano quasi ogni telefono cellulare in un certo modo ne riduce la sua ricezione di una o più tacche». Questo varrebbe sia per l’iphone che per gli altri prodotti presenti sul mercato. In secondo luogo, la formula usata per visualizzare le barre che segnalano la potenza del segnale, spiegano da Cupertino «in molti casi visualizza erroneamente due tacche in più del dovuto per una data potenza del segnale. Per esempio, noi vediamo quattro barre quando dovrebbero essere visualizzate due barre. Quando gli utenti osservano una caduta di numerose tacche quando afferrano il loro iPhone in un certo modo, è più probabile che siano in una zona con segnale molto debole, ma loro non lo sanno perché stiamo erroneamente visualizzando quattro o cinque barre. Il forte calo delle tacche è dovuto al fatto che il loro numero elevato non è mai stato reale sin dal principio».
Apple ha assicurato che rilascerà gratuitamente il software che ogni utente potrà scaricare per effettuare la correzione. Ma Consumer Report non ritiene convincente la spiegazione relativa alla visualizzazione delle tacche, insistendo invece sul problema con l’antennina. La rivista ha effettuato specifici test, ha sperimentato che il problema nasce quando si tocca un punto in basso a sinistra (dove è integrata l’antenna), e ha dimostrato che si può risolvere ricoprendo la parte con materiale non conduttore di calore. Se il telefonino è dotato di custodia, non succede nulla, tant’è vero che una delle soluzioni prospettate sarebbe appunto quella di fornire gratuitamente a tutti la custodia.
Toni Sacconaghi, analista di Bernstein Research, ha calcolato che un richiamo da parte di Apple di tutti gli iPhone 4 già venduti costerebbe un miliardo e mezzo di dollari, il 3,5% della liquidità disponibile. Fornire a tutti la custodia in gomma gratuitamente sarebbe meno oneroso (un dollaro per ogni dispositivo venduto).
Anche se ci sono alcuni che ritengono che l’unica soluzione possibile sia il richiamo, la maggioranza degli analisti punterebbe piuttosto sulle custodie. Gene Munster, di Piper Jaffray calcola che la distribuzione costerebbe circa 178,5 milioni, ovvero l’1% dell’utile operativo previsto per l’anno in corso, uno sforzo facilmente sopportabile dall’azienda.
Katy Huberty, di Morgan Stanley, ritiene si tratti soprattutto di un «problema di pubbliche relazioni, che la società deve affrontare per preservare il brand». Mark Moskovitz, di JP Morgan, pensa che Apple non debba sottovalutare un giudizio attendibile come quello di Consumer Reports, attende quindi una risposta dall’azienda, ma pensa anche che il problema non sia destinato ad avere un serio effetto negativo sulla domanda. Il già citato Gene Munster fra gli scenari possibili inserisce addirittura la possibilità che l’azienda non faccia assolutamente nulla, «lasciando che la domanda di iPhone parli da sola».