La comunicazione d’impresa sta assumendo da qualche tempo un ruolo chiave in ambito aziendale. Rappresenta, infatti, uno strumento fondamentale in grado di creare un collegamento tra l’impresa ed il mercato esterno.
Per via del suo ruolo strategico, la comunicazione d’impresa diviene oggi oggetto di studio e di approfondimento. Cerchiamo di fare il punto della situazione con Ivo Ferrario, direttore Comunicazione e Relazioni Esterne di Centromarca e coordinatore del corso “Media Relation Management”, presso IED Comunicazione di Milano, scuola che, attraverso corsi triennali post diploma, master post laurea e corsi di specializzazione punta, tra le altre cose, a formare i nuovi professionisti della comunicazione.
Quanto è importante, secondo lei, la comunicazione in ambito aziendale?
Determinante e purtroppo spesso sottovalutata. O peggio mal interpretata. Spesso è affidata a persone prive di adeguati skills, o a funzioni aziendali che ne snaturano il ruolo. C’è un grosso lavoro culturale da fare nelle imprese sia nella comunicazione interna (che scaturisce da una osmosi perfetta tra direzione comunicazione e direzione risorse umane) sia su quella esterna, che deve fondarsi su modalità evolute di relazione con i diversi media.
In che modo la comunicazione può essere considerata un ponte tra l’impresa ed il mercato esterno?
Il ruolo ponte è legato alla capacità di far percepire il mondo di valori non immediatamente percepibili che sta dietro un prodotto o un servizio. Soprattutto nell’era della concorrenza “ossessiva” di prezzo, la comunicazione ben gestita può contribuire in modo determinante a posizionare l’azienda nel contesto competitivo, a renderla distinguibile, a qualificare le sue produzioni. La buona comunicazione costruisce posizionamento ed è una barriera sia alla banalizzazione dell’informazione sia alla commoditizzazione dei prodotti.
Quali sono le strategie che un buon comunicatore deve saper mettere in atto?
Il piano di comunicazione nasce in base al business plan dell’azienda. Quindi non esiste una ricetta. Certo, la buona strategia si fonda su conoscenza del business, delle tecniche di comunicazione, sulla programmazione, sulla messa a punto di piani operativi chiari e sulla misurazione dei risultati raggiunti nelle varie fasi di attività.
Quanto conta la formazione in azienda?
Moltissimo. Sono le risorse umane che fanno la differenza.
IED forma i comunicatori di domani. Qual è il principale insegnamento che intende lasciare ai partecipanti al corso?
Non rinchiudetevi nel vostro ufficio né smarritevi nelle routine quotidiane. Il nostro mestiere consiste prima di tutto nel guardare cose succede fuori dall’azienda, nel captare segnali, nel valutarli con le diverse professionalità, nel trovare chiavi per evidenziare all’esterno gli elementi che distinguono la nostra azienda e le forniscono un vantaggio competitivo. Per vincere servono competenze, una buona agenda, relazioni, e resistenza fisica.
La scuola IED Comunicazione ha sede anche a Roma, Torino, Venezia, Firenze e Cagliari.