Con una battuta, si potrebbe dire che la vicenda alla fine potrebbe finire sulle pagine di un best seller. La battaglia per il controllo di Barnes and Noble si configura sempre più come una resa dei conti fra due grandi azionisti, entrambi miliardari, entrambi self made man nel più classico stile americano.
L’un contro l’altro armati, il maggior azionista Leonard Riggio, l’uomo che ha trasformato la stamperia fondata da Charles Barnes e Gilbert Clifford Noble nella più grande catena di librerie a stelle e strisce, e il californiano Ronald Burkle, magnate dei cibi biologici (Whole Foods), nonchè proprietario dei Pittsburgh Pinguins (hockey su ghiaccio).
Il primo ha la quota di maggioranza della catena di librerie, pari al 31%, il secondo è un grande azionista con una quota vicina al 20%, e nei mesi scorsi ha tentato la scalata. Nell’autunno dello scorso anno, attraverso la sua Yucaipa, ha iniziato ad acquistare azioni. A fine anno il board ha risposto con con una mossa anti take-over, chiamata poison pill, che di fatto diluisce il capitale difendendo la società. In gennaio Burkle ha messo nero su bianco la sua intenzione di arrivare al 37%, e all’inizio dello scorso mese di luglio ha aperto un contenzioso legale contro la poison pill.
Ora, l’ultima mossa, firmata da Riggio: la società è in vendita. Il consiglio di amministrazione, si legge nel comunicato ufficiale, «intende valutare alternative strategiche, inclusa una possibile vendita della compagnia», con il dichiarato obiettivo di «incrementare il valore delle azioni», che ritiene «siano al momento significativamente sottovalutate».
Ieri, dopo questo annuncio, il titolo in borsa è immediatamente schizzato, come molto spesso accade quando il mercato si trova davanti a una battaglia per il controllo di una società.
In realtà Barnes and Noble non si limita ad annunciare la cessione. Dietro all’ipotesi di vendita, c’è sempre l’attuale maggior azionista, ovvero Riggio, il quale, si legge sempre nel comunicato, «intende considerare la possibilità di partecipare a un gruppo di investitori per comprare la compagnia». Per valutare il tutto, è stato formato uno Special Committee formato da quattro direttori indipendenti: George Campbell Jr., William Dillard, II, Margaret Monaco e Patricia Higgins, che presiede il comitato.
Sullo sfondo della battaglia, le nuove sfide per il mercato dei libri, a partire da quella rappresentata dagli ebook. Anche qui, si scontrano diverse filosofie: Burkle sembra orientato a ridurre drasticamente il numero delle librerie per puntare tutto o quasi sul digitale. Riggio, che non sottovaluta il nuovo business (per esempio con l’e-reader Nook), continua a voler valorizzare anche la catena di librerie, 720 negli Usa, con 300mila libri venduti ogni anno.
Riggio (che per chi non lo sapesse è figlio di un pugile che ha battuto in due incontri Rocky Marciano) è l’uomo che negli anni ’60 ha fondato la compagnia, trasformando la “piccola” libreria newyorkese nel leader mondiale del settore, e inventandosi un modello di business che ha trasformato le librerie in luoghi di ritrovo. Vedremo se saprà vincere anche la sfida delle tecnologie del terzo millennio.