Torna positivo il mercato immobiliare, che comunque non ha ancora raggiunto i valori pre-crisi. Quello del primo trimestre di quest’anno, comunque, è un segnale di inversione di tendenza: dopo che dal 2007 le compravendite di immobili avevano iniziato una discesa culminata con i dati del periodo gennaio-marzo dell’anno scorso, che con un -16,1% aveva segnato la maggiore contrazione delle vendite degli ultimi anni, l’analogo periodo del 2010 ha visto tornare il segno più.
Il rialzo è stato pari al 2,3%, ed è dovuto soprattutto alla ripresa delle transazioni degli immobili ad uso residenziale, mentre resta ancora negativo il mercato degli immobili ad uso economico. A rilevarlo, è il rapporto Istat, in cui si legge che prosegue anche la ripresa dei mutui, +13,7%, già partita nell’ultimo quarter del 2009.
In termini assoluti, le compravendite di case nel primo trimestre di quest’anno sono state 190mila728, dalle 186mila389 dell’analogo periodo dello scorso anno, +2,3% appunto. Di queste operazioni, il 93,2% (ovvero 177mila 680) riguardano l’uso abitativo, il 6,1% (11mila 611) quello economico. Queste ultime continuano ad essere in calo, con una variazione tendenziale negativa pari al 5,1%, mentre l’incremento delle unità residenziali è del 3%.
Quanto alla ripartizione geografica, le compravendite sono aumentate soprattutto nel Nord-Est, +3,7%, mentre «il Centro e il Sud – sottolinea l’Istat – appaiono sostanzialmente in linea con il dato nazionale (rispettivamente +2,7 per cento e +2,6 per cento)» e «nel Nord-ovest e nelle Isole si hanno aumenti più contenuti (rispettivamente +1,5 per cento e +1,1 per cento)».
Lo stesso andamento si evidenzia per le operazioni del segmento abitativo, per l’uso economico, invece, «la diminuzione tendenziale del fenomeno, già segnalata in precedenza, è risultata inferiore alla media nazionale nel Nord-ovest (-4,7 per cento) e nel Sud (-1,2 per cento)».
Sono cresciute maggiormente le compravendite registrate nelle città metropolitane, +3,3%, rispetto a quelle degli altri archivi notarili distrettuali, +1,6%. Infine, i mutui, che sono stati 179mila 654 nel primo trimestre, in aumento del 13,7% dai 158mila71 dell’analogo periodo 2009. Qui, come detto, la tendenza era già tornata positiva nel periodo ottobre-dicembre dell’anno scorso, quando aveva registrato un incremento del 17,7%.
Il 58,9% dei mutui sono stati stipulati con costituzione di ipoteca immobiliare, il 41,1% senza. Il numero dei mutui è salito maggiormente nel Sud, +23,8%, e nelle Isole, +21,9%, resta superiore alla media nazionale anche nel Centro, +17,3%, mentre è limitato al Nord-Ovest, 8,3%, e al Nord-Est, 8,2%.
I dati sono abbastanza simili a quelli presentati, nel luglio scorso, dal tradizionale rapporto Nomisma sul mercato immobiliare, che stimava un +4,2% per le compravendite delle abitazioni nel primo trimestre, segnalando la fase ancora negativa per gli spazi destinati ad attività d’impresa. Il reporto, fra le altre cose, proponeva due segnalazioni: la ripresa dell’immobiliare italiano è piu’ lenta rispetto a quella già avviata sui principali mercati esteri, mentre un’indicazione parzialmente positivi arriva dai prezzi, che hanno smesso di scendere (dopo che le abitazioni sono state vendute con sconti record del 13% e i negozi del 12,5%).
In estrema sintesi, i valori al netto dell’inflazione sono tornati ai livelli di cinque anni fa, mentre restano più alti di circa il 50% rispetto al ’97, quando iniziarono a salire.