Il vero leader

di Serena Frattini

28 Settembre 2010 08:00

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La teoria di Jim Collins, uno dei consulenti aziendali più famosi che da anni studia gli insuccessi aziendali

Che tu prevalga o fallisca dipende più da cosa fai a te stesso che da cosa il mondo fa a te. Gli individui vanno in pensione, si licenziano, muoiono, per questo una compagnia non si può identificare con il proprio leader.

Pertanto, il modello di leader carismatico deve essere rimpiazzato con un meccanismo che rinforzi e dia vita al nucleo aziendale. Il leader non è più il centro carismatico, il modello da glorificare, bensì diventa l’architetto dei meccanismi aziendali, che sia in grado di utilizzarli al fine aziendale senza schiacciare il team con la sua personalità.

Secondo Jim Collins è fondamentale costruire un meccanismo che funzioni indipendentemente dal leader e che raggiunga tutti, tutti i giorni. Il meccanismo duraturo e vincente non dipende dal carisma di uno. Certo la visione classica di leader carismatico, glorificato, invidiato o odiato, rimane appetente, e in parte anche funzionale; ma quando un’azienda si identifica unicamente con il suo rappresentante, rischia di schiacciare il proprio scopo dietro questa immagine.

La svolta decisiva per la crescita e il successo aziendale, duraturo nel tempo, avviene quando il CEO ha le capacità di creare un meccanismo che funzioni da sé. Un bravo CEO, di livello cinque, deve non solo avere talento, conoscenze e carattere, ma umiltà; inoltre sapere stimolare gli altri a raggiungere performance sempre più soddisfacenti.

Coltivare la disciplina senza mai accontentarsi è uno dei punti chiave per un’azienda di successo, organizzare le risorse perché raggiungano, in autonomia, obiettivi sempre più audaci è la base di una grandezza durevole.