L’offerta, come previsto, ha preso il via oggi e si concluderà il prossimo 28 ottobre. È ufficialmente iniziato il cammino verso la quotazione in borsa di Enel Green Power, che debutterà il 4 novembre sul listino di Milano e su quello di Madrid.
L’obiettivo, dichiarato dall’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti che oggi ha iniziato il road show in Piazza Affari, è quello di raccogliere sul mercato tre miliardi di euro.
In borsa, dopo l’esercizio della greenshoe, andrà il 32,5% del capitale. La forchetta di prezzo è stata fissata fra 1,8 e 2,1 euro per azione, livello che Conti ha definito «corretto», e «coerente con le attese del mercato», dichiarandosi «fiducioso» sull’esito dell’offerta. Il Ceo dell’Enel ha anche aggiunto che, pur restando la quotazione la strada preferita, in quanto «la più market friendly», la società continua a prendere in considerazione ipotesi alternative, «come quella di un collocamento privato».
La forchetta di prezzo è più bassa di quella inizialmente prevista, che era fra 1,9 e 2,4 euro, e rappresenta una valutazione della società attiva nelle energie alternative pari a un massimo di 10,5 miliardi.
Conti ha confermato che i tre miliardi attesi dall’operazione serviranno ad abbassare l’indebitamento netto di Enel a 45 miliardi nel 2010, con l’obiettivo di ridurlo ulteriormente a 39 mld entro il 2014.
L’offerta è destinata per l’85% a investitori istituzionali e per il restante 15% al pubblico indistinto in modo così articolato: il 12,5% ai risparmiatori, agli azionisti Enel e ai dipendenti del gruppo residenti in Italia, il rimanente 2,5% è destinato al mercato spagnolo. La greenshoe è pari al 15%.
Quella della società attiva nelle rinnovabili controllata dall’Enel punta ad essere la più grossa Ipo europea degli ultimi tre anni. Le maggiori operazioni di questo 2010, in termini di controvalore, nel Vecchio Continente sono quelle della società assicurativa polacca Pzu (2,736 miliardi di dollari), seguita dalla russa Rusal, 2,238 mld, e da un’altra società che opera nell’energia, la britannica Essar, 1,945 mld di dlr. A livello mondiale, la classifica è guidata dalla Agricultural Bank of China, con un’operazione sopra i 22 miliardi di dollari.