Qui si correrà, il prossimo 14 novembre, l’ultimo Gp del Mondiale di Formula 1. Siamo a Yas Islands, Abu Dhabi, un pezzo di sabbia che l’emiro Hamed Bin Zayed Al Nayahn sta trasformando in un enorme resort di lusso, completo di porto per superyacht, alberghi a cinque stelle, il circuito di Formula 1, e il più grande parco tematico del mondo, firmato Ferrari.
È il Ferrari World, che ieri ha ufficialmente aperto i battenti, in realtà solo per la presentazione alla stampa, per tutti gli altri il via è fissato per il prossimo 4 novembre.
«Solo quattro anni fa era appena un progetto, un’idea, forse persino troppo ambiziosa ed ora è diventata una fantastica realtà», ha dichiarato il presidente Luca Cordero di Montezemolo, che aggiunge: «questo Parco combina tradizione a tecnologie innovative, ed è dedicato non solo ai tifosi Ferrari e a tutti agli appassionati delle vetture della Casa di Maranello, ma ad intere famiglie».
Ci sono divertimenti e attrazioni per tutti, grandi e piccini. I bambini potranno provare una giostra in cui imparare a guidare delle piccole rosse, in scala perfetta, agli adulti che amano l’adrenalina sono dedicate diverse proposte, a partire dalla “formula rossa”, 240 km all’ora in cinque secondi, per gli appassionati del mondo Ferrari c’è un museo oppure un tour virtuale supertecnologico nella fabbrica di Maranello. Il tutto in una scenografia che non sfigurerebbe a Hollywood: il parco si estende su una superficie di 86mila metri quadrati (come sette campi di calcio), un Cavallino che, manco a dirlo, è il più grande del mondo, che ricopre l’intero parco ed è stato realizzato con 12mila 370 tonnellate d’acciaio (quasi il doppio della Torre Eiffel). E poi ancora, sette ristoranti per promuovere la cucina italiana, il Ferrari store più grande del mondo.
Un parco di divertimenti che è anche una grande operazione di marketing, per la quale la casa di Maranello non ha speso un euro, scegliendo di dare in licenza il marchio in cambio di royalties e di un minimo garantito (la proprietà è di Aldar Properties).
Ne ha spesi, invece, di soldi, un altro miliardario evidentemente amante delle auto di lusso. Non ad Abu Dhabi, ma a Londra, dove è stata battuta all’asta una Aston Martin che non è esagerato definire da leggenda. È la DB5 del 1964 guidata dalla spia più famosa di Sua Maestà, l’agente 0007, al secolo Sean Connery, in Goldfinger e in Thunderball. Se l’è aggiudicata Harry Yeaggy, ricco uomo d’affari americano, per 4,1 milioni di dollari. È il secondo proprietario della vettura, che apparteneva a un altro facoltoso statunitense, il presentatore radiofonico Jerry Lee.
«È la macchina che ho sempre voluto, dopo tutto è la più famosa auto del mondo», ha dichiarato Yeaggy, che intende esporre la vettura nel suo museo privato in Ohio.
La Aston Martin, una delle uniche due andate in scena con James Bond, nonché l’unica rimasta, è completa di tutti gli equipaggiamenti dell’agente segreto: mitragliatrici (finte), targhe alternabili, sedile passeggero che si espelle, e via dicendo.
Un bel capriccio, certamente. Ma forse, cercando di entrare nella mentalità e nelle possibilità di un miliardario, anche un investimento visto che Yerry Lee nel 1969 l’aveva comprata per 12mila dollari.