Milano, no al Natale da Tiffany

di Barbara Weisz

12 Novembre 2010 17:00

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Dopo le proteste dell'Arciprete, il sindaco Moratti boccia l'albero di Natale firmato da Tiffany in piazza del Duomo con mega-gioielleria annessa

È vero che Audrey Hepburn ha ampiamente dimostrato che per frequentare Tiffany non c’è bisogno di essere dei ricconi, basta comprarsi qualcosa da mangiare e sgranocchiarlo con occhi sognanti davanti alla vetrina della gioielleria.

Ma evidentemente l’arciprete del Duomo di Milano è immune al fascino dell’attrice hollywoodiana, o magari pensa semplicemente che Piazza del Duomo non sia la Quinta Strada di New York, tanto meno a Natale. Risultato: il previsto albero di Natale tutto scintillante firmato dal celebre marchio dei gioielli e completo di mega boutique non si farà. Lo ha deciso il sindaco Letizia Moratti, dando la notizia durante la sua partecipazione al Chiambretti Night, evidentemente convinta dalle critiche che erano arrivate, appunto, da monsignor Luigi Manganini.

«Posso dire una cosa che sembrerà brutta – ha spiegato il sindaco in trasmissione – ma di quest’albero non sapevo nulla, l’ho scoperto oggi leggendo i giornali». L’idea, evidentemente, era solo dell’assessore al Decoro Urbano del Comune di Milano, Maurizio Cadeo. Comunque, conclude la Moratti, «il negozio non ci sarà». Bocciato dunque lo store da 200 metri quadrati che doveva impreziosire Piazza del Duomo durante le feste, sormontato da un albero di 48 metri illuminato da centomila luci bianche.

«Sono sdegnato, è un’idea offensiva quella di mettere una gioielleria al centro di piazza Duomo in un momento di grave crisi economica com’è quello che la città affronta», aveva tuonato monsignor Luigi Manganini, secondo il quale un tale «simbolo dell’opulenza a pochi metri dal sagrato» sarebbe stato «di cattivo gusto e profondamente sbagliato».

E il sindaco, evidentemente, è d’accordo con lui, e ha definitivamente bocciato il progetto. D’accordo con la Moratti altri assessori, come il titolare alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory, che per il Natale auspica il richiamo a «valori autentici» e concorda «con il desiderio di sobrietà», mentre Cadeo difende il suo progetto a anzi ritiene che la Moratti si sia fatta travolgere da un «vortice imperante di ipocrisia».

Il caso in questione, pur con alcune differenze, ha dei precedenti. Qualche mese fa il Comune ha negato alla Apple la possibilità di realizzare, sempre in Piazza del Duomo, un grande cubo di vetro trasparente per promuovere l’apertura di uno store milanese, con la motivazione che il progetto non era in linea con lo spirito della piazza.

Tornando al Natale ambrosiano, il sindaco ha già in mente un’altra idea: «un bel progetto, di cui presto parleremo», dice, stuzzicando la curiosità senza fornire indicazioni ulteriori. Sembra possibile che il riferimento sia alla proposta dell’assessore al Tempo Libero Giovanni Terzi: 15 alberi di Natale, anch’essi griffati, ma dagli stilisti italiani, da mettere nelle piazze e nelle vie del centro e nelle strade dello shopping.