Giurista, autore di numerose pubblicazioni di materia economica, grande esperto di finanza di stato, una carriera da grand commis prestato alla politica.
Giuseppe Vegas, fino ad oggi viceministro dell’Economia, sarà il nuovo presidente della Consob. Lo ha deciso stamattina il consiglio dei ministri. La poltrona di vertice della commissione che vigila sul corretto funzionamento del mercato era vuota da mesi. Vegas succede a Lamberto Cardia, che aveva lasciato l’incarico alla fine del giugno scorso, in scadenza di mandato, diventando presidente delle Fs.
La notizia lo ha raggiunto mentre si trovava nell’aula di Montecitorio, che lo ha salutato con un lungo applauso, a seguire le votazioni sulla finanziaria. «Poiché sono stato chiamato ad altro incarico – ha dichiarato -, ringrazio il governo e credo non sia opportuno continuare qui dando il parere su questo emendamento. Perdonatemi se in qualche occasione ho infastidito qualche collega per non aver sempre dato un entusiatico parere positivo a questo o quell’emendamento. Vi ringrazio per il lavoro fatto. Come dice il poeta, partire è un po’ morire».
Milanese, 59enne, classe 1951, sposato con una figlia, laureato in legge con lode all’Università degli Studi del capoluogo lombardo, ha iniziato la sua vita lavorativa nell’insegnamento universitario, come professore a contratto di diritto ecclesiastico, ed è stato poi direttore scientifico della Fondazione Luigi Einaudi. Nell’amministrazione dello stato è entrato nel 1978, vincendo un concorso da funzionario del Senato, dove è rimasto per 17 anni ad occuparsi, con ruoli direttivi, della contabilità pubblica.
Autore di numerosi libri di argomento economico-giuridico, è entrato in politica nel ’94, come sottosegretario alle Finanze del primo governo Berlusconi, e poi al Tesoro nel governo Dini. Nella successiva legislatura è stato eletto senatore in Piemonte, nel collegio di Novara, e da allora ha ricoperto una lunga serie di incarichi fino a quando, nel maggio del 2009, è diventato viceministro all’Economia.
Viene descritto come uomo di solida formazione liberale, con la passione di De Gaulle e della politica, di carattere riservato, molto serio sul lavoro, autoironico. Sulla sua candidatura, un consenso bipartisan, da maggioranza e opposizione, che ha superato i due principali punti critici relativi alla sua nomina ai vertici della Consob: non è un esperto di mercato (ma ha dalla sua, per contro, il fatto di essere probabilmente uno dei massimi esperti italiani nella finanza pubblica, con una cultura economico-finanziaria che va di pari passo con quella giuridica), e approda a un’autorità di controllo arrivando da un incarico di governo (ma c’è un precedente, l’ex premier Giuliano Amato all’Antitrust nel ’94).
Dopo il via libera di oggi al consiglio dei ministri, l’iter prevede che la nomina venga valutata dalle competenti commissioni parlamentari e quindi formalizzata con un decreto dal presidente della Repubblica.