La competitività tra le imprese è attualmente sempre più marcata, i mercati sono sempre più complessi e maturi e vicini alla massima concentrazione.
In questo contesto, il processo di innovazione all’interno dell’impresa, la sua capacità di rispondere tempestivamente ai cambiamenti e di essere essa stessa fonte di innovazione per il mercato, può rappresentare la chiave di successo rispetto alla concorrenza. L’innovazione è necessaria alla crescita delle imprese e, a volte, anche alla loro stessa sopravvivenza.
La materia prima dell’innovazione è rappresentata senz’altro dalle idee: idee relative allo sviluppo di nuovi prodotti o servizi, al cambiamento di quelli già esistenti, alla realizzazione di nuovi processi produttivi, di nuovi modi di lavorare, ma anche alla realizzazione di nuove formule organizzative.
Sono queste le ragioni che stanno portando alla diffusione, anche in Italia soprattutto nelle imprese di maggiori dimensioni, di una figura professionale già molto diffusa nei paesi anglosassoni: quella dell’innovation managar, il manager dell’innovazione.
Questo profilo aziendale distingue coloro che, in genere all’interno dell’azienda, ma a volte anche come consulenti esterni, si occupano di individuare quali sono gli ambiti aziendali nei quali è opportuno procedere ad un rinnovamento e alla realizzazione degli opportuni interventi.
L’innovation managar è una particolare figura di staff, che normalmente ha maturato alcuni anni di esperienza all’interno delle imprese o in centri di ricerca o società di consulenza. Egli deve essere in possesso di competenze ampie e diversificate: di marketing, per poter individuare i bisogni del mercato non soddisfatti e poter indicare quali nuovi prodotti, o quali cambiamento dei prodotti già esistenti, potrebbero rispondere a tali bisogni; di organizzazione aziendale, per poter gestire eventuali trasformazioni dei processi organizzativi e per favorire forme di collaborazione che facilitino il sorgere di un clima creativo; capacità di pianificazione economico-finanziaria. Il possesso di buone conoscenze tecnologiche, strategiche e linguistiche completano il profilo.
Infatti, solo disponendo di ampie conoscenze il manager potrà essere in grado di intuire i segnali di cambiamento provenienti dall’ambiente e potrà mettere in atto le risposte più idonee affinché l’impresa non si trovi impreparata.
D’altra parte, proprio le competenze così estese richieste al manager dell’innovazione, fanno sì che la creazione di questo ruolo all’interno delle imprese necessiti di grandi investimenti volti a realizzare dei processi formativi e di sviluppo professionale mirati.