Non più solo un controllo sui parametri di solidità, ma anche sulla liquidità. E maggior severità sull’esposizione delle banche verso il debito sovrano e verso il mercato immobiliare.
Sono questi gli elementi principali del dibattitto europeo intorno all’opportunità di rifare gli stress test sulle banche rivedendone i parametri e rendendoli più stringenti ed efficaci. Il tema è tornato alla ribalta negli ultimi giorni dopo che la crisi irlandese ha avuto fra gli altri l’effetto di mettere in discussione l’attendibilità dei test effettuati nel luglio scorso su 91 banche, visto che gli istituti irlandesi finiti sotto la lente del Cebs, Allied Irish e la Bank of Ireland, avevano superato l’esame e ora sono al centro della crisi.
Dunque, si faranno nuovi test, fra il febbraio e il giugno del 2011. Ma è aperto il dibattitto su quali saranno i nuovi criteri. I precedenti esami del Comitato Europeo dei Supervisori Bancari avevano valutato i livelli patrimoniali degli istituti bancari verificandone la capacità di tenuta in diversi scenari di crisi.
Era stata analizzata anche l’esposizione al debito sovrano, ma questo è uno dei punti considerati critici, su cui si discute l’opportunità di introdurre parametri più stringenti. Un altro elemento di dibattito, anch’esso suggerito probabilmente dalle caratteristiche della crisi irlandese, è rappresentato dalla possibilità di effettuare delle prove relative all’esposizione delle banche nei confronti del mercato immobiliare.
Infine, e questo è il capitolo più delicato, il controllo sui livelli di liquidità, che fra l’altro è stato il principale punto debole degli istituti irlandesi. Si tratta di un nodo complesso, secondo l’impressione che emerge in questi giorni ci sono molte resistenze da parte delle autorità di vigilanza di diversi paesi. Del resto, se da una parte gli accordi di Basilea 3 consentono di superare un problema di carattere tecnico (un criterio armonizzato per misurare la liquidità), dall’altra proprio per permettere alle banche di adeguarsi ai nuovi parametri l’intesa dell’ottobre scorso prevede tempi lunghi, mentre i nuovi stress test come detto verranno effettuati nella prima metà del 2011.
Il dibattitto sui criteri è dunque apertissimo, mentre la certezza riguarda i tempi. Una portavoce del commisario Ue al Mercato Interno Michel Barnier ha anche specificato che responsabile dei nuovi test sarà la nuova autorità europea sulle banche, un organo più ampio che sostituirà il Cebs a gennaio.
Quanto alla situazione dell’Irlanda, oggi una nuova tegola sulle banche. Standard and Poor’s ha abbassato il rating di quattro istituti del paese, dopo la riduzione del giudizio sul debito sovrano. L’agenzia ha ridotto di un gradino il giudizio su Allied Irish Bank, Bank of Ireland e Irish Life & Permanent, mentre è decisamente più pesante, pari a sei notch, il taglio del rating di Anglo Irish Bank.
Una notizia invece positiva arriva sul fronte dell’accordo sul pacchetto di aiuti (85 miliardi da parte di Ue e Fmi). Secondo fonti Ue, sarà con ogni probabilità concluso nel fine settimana: 35 miliardi dvrebbero andare al sistema finanziario, quindi alle banche, e 50 al governo. L’esecutivo guidato da Brian Cowen nei giorni scorsi ha annunciato una manovra di austerity che prevede tagli per 15 miliardi.