Al Motorshow c’è anche il “Percorso donna”

di Barbara Weisz

3 Dicembre 2010 14:30

logo PMI+ logo PMI+
Un focus su auto e servizi per il pubblico femminile. Ma anche i campioni, le anteprime, il mercato. Apre domani la 35esima edizione del salone

C’è anche una caratterizzazione tutta al femminile quest’anno al Motor Show di Bologna. La novità è rappresentata dal Percorso Donna, che mette in evidenza vetture e servizi pensati per un pubblico femminile. Certo, non è l’unico ingrediente della 35esima edizione del salone che apre al pubblico da domani, sabato 4 dicembre, fino al 12 dicembre.

Ci saranno come sempre tanti campioni delle quattro ruote, le anteprime che sono diventate 49 grazie a due novità targate Kia. Il tutto, inserito nella consueta panoramica sui numeri del mercato dell’auto e sulla propensione all’acquisto dei consumatori.

Le due novità di Kia sono le versioni Sportage 1.6 GDI e 1.7 CRDi, che vengno presentate per la prima volta in Italia, e che si aggiungono alle sei anteprime mondiali, alle cinque europee, e agli altri 36 debutti nazionali di questo Salone.

Quanto all’inedita declinazione al femminile che sarà uno dei focus di questo Motor Show, si tratta di un percorso interno identificato attraverso appositi segnali contraddistinti da un rossetto. Un’iniziativa a cui le case automobilisithce partecipano presentando le vetture che hanno come target le donne e predisponendo anche specifiche iniziative.

Ad esempio, Ford e la rivista Marie Claire offrono alle signore la possibilità di vincere un test drive d’eccezione a bordo delle piccole della casa di Detroit (Ford Ka Tatto e Grand Prix e Ford Fiesta Hot Magenta), su cui potranno salire come passeggere trovando, alla guida, ospiti a sorpresa. Marie Claire ha poi predisposto un salottino per rilassarsi, leggere le riviste, farsi rifare il trucco da un make-up artist, e organizza anche una serie di incontri con giornalisti ed esperti delle quattro ruote. 

Fra le anteprime di prodotto “in rosa”, la Twingo Miss Sixty di Renault, una city car in edizione limitata, la Voleex di Great Wall, anch’essa una citycar, e Birò di Estrima, uno scooter elettrico a quattro ruote per il quale non serve il casco.

Ed è stata una donna, Giada Michetti, amministratore delegato di GL events Italia, ad inquadrare il salone bolognese nel particolare momento che il settore automotive sta vivendo. «Nel 2009 la produzione di autovetture nel mondo è scesa a un livello intermedio fra quella del 2005 e del 2006», ma «in Europa occidentale è tornata ai livelli del 1985 e in Italia addirittura è scesa ai livelli del 1961». Lo sviluppo del mercato si sposta sui paesi emergenti. Nelle quattro economie Bric, Brasile, Russia, India e Cina, «il processo di motorizzazione di massa è in pieno sviluppo», in altri paesi «la crisi è stata forte ma il mercato è già in ripresa», e poi ci sono «l’Europa, ed in particolare l’Italia, dove l’effetto della crisi si sta pienamente manifestando nella seconda parte del 2010».

Uno scenario «ancora molto difficile, ma comunque di cambiamento e quindi stimolante» che impone un profondo ripensamento anche al mondo dei saloni e delle fiere. A questo proposito Michetti sottolinea che GL events Italia è stata chiamata a organizzare «dal 26 al 29 gennaio 2011 il primo salone dell’auto di Doha nel Qatar» e ha avuto contatti in Brasile e India. Infine, l’indotto in Italia: la manifestazione genera «direttamente o indirettamente, un giro di affari di 971 milioni di euro includendo la ricaduta sul territorio e l’impatto della manifestazione sulle vendite che – molto prudenzialmente – abbiamo stimato nel 2% del fatturato annuo per la vendita di autovetture».

Secondo un sondaggio eseguito alla Doxa, il 5% degli italiani intende visitare il Motorshow, e fra questi il 56% lo ritiene utile per scegliere l’auto da acquistare. Nel 2011, 6,8 milioni di italiani, il 13% della popolazione adulta, intende acquistare una macchina, e c’è un altro 11% (4,8 milioni di persone) che potrebbe farlo.