Tutti gli uomini di Fiat Industrial

di Barbara Weisz

16 Dicembre 2010 13:30

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Nominato il cda della società che si scinde da Fiat e il 3 gennaio debutta in borsa. Ci sono Bombassei, Padoa Schioppa e il cinese John Zhao

È tutto pronto per il debutto di Fiat Industrial. Il Lingotto ieri ha nominato il consiglio di amministrazione della nuova società, e ha formato un board caratterizzato da un’alta percentuale di indipendenti: oltre a Sergio Marchionne e John Elkann c’è un unico manager del gruppo, Gianni Coda, mentre tutti gli altri vengono da fuori: Alberto Bombassei, Robert Liberatore, Libero Milone, Tommaso Padoa-Schioppa, Giovanni Perissinotto e John Zhao.

Fiat Industrial, nata dalla scissione annunciata dal Ceo del Lingotto Sergio Marchionne in aprile in sede di presentazione del piano al 2014, come è noto contiene Iveco, Cnh e una parte di Powertrain, e farà il suo ingresso in Piazza Affari, come previsto, il prossimo 3 gennaio. Negli ultimi giorni sono arrivati tutti i via liberi necessari: lunedì l’ok di Borsa Italiana, ieri quello della Consob. Oggi a Torino la stipula formale dell’atto di scissione con cui Industrial si separa definitivamente da quella che dal prossimo primo gennaio si chiamerà Fiat spa.

Come già si sapeva, il presidente di Industrial sarà il Ceo di Fiat, Sergio Marchionne. In cda c’è naturalmente anche il presidente del gruppo, nonché rappresentante del principale azionista, John Elkann. Come detto, c’è un manager interno, Gianni Coda, dal 2008 amministratore delegato e direttore generale di Fiat Group Purchasing, un dirigente che è in azienda da oltre 30 anni: è entrato nel ’79  come Responsabile Servizio Acquisti Macchinari e Impianti alla Teksid e ha via via ricoperto svariati incarichi di responsabilità.

Fra le presenze internazionali, spicca il nome del cinese John Zhao, che è il vicepresidente della Legend Holding, controllante di quella Lenovo che a suo tempo porto’ a Pechino i computer Ibm. Laureato in Fisica presso la Nanjing University, Zhao ha conseguito due master negli States (in business administration alla Kellogg School of Management presso la Northwestern University e in ingegneria elettrica e fisica alla Northern Illinois University), una carriera esemplare da manager internazionale con molti incarichi di vertice, è anche fondatore e ad della Hony Capital, una delle prime società di private equity cinese.

Robert Liberatore è un supermanager americano che ha lavorato in Chrysler dal 1985 al 2007, e che nei primi mesi di questo 2010 è stato consulente per gli Affari Istituzionali del colosso di Detroit alleato di Fiat. Anche in questo caso, curriculum di alto prestigio: laurea in Scienze Politiche (Science in Foreign Service) alla Georgetown University di Washington, Liberatore prima dell’ingresso in Chrysler ha lavorato per dieci anni al Congresso degli Stati Uniti. È membro (senior transatlantic fellow) della GMF (The German Marshall Fund of the United States), ente pubblico americano dedicato allo sviluppo della cooperazione nei rapporti tra Nord America ed Europa, è amministratore del National Democratic Institute, dell’Atlantic Council, del Federal City Council, è presidente del consiglio di amministrazione di Faith and Politics Institute.

Alberto Bombassei, vicepresidente di Confindustria, ex presidente di Federmeccanica, è a capo dell’azienda di famiglia, la Brembo, fondata dallo zio e dal padre nel 1961. Tommaso Padoa Schioppa, economista di chiara fama, laurea in Bocconi e master al Mit di Boston, ex ministro delle Finanze del secondo governo Prodi, oggi fra le altre cose è presidente del Notre Europe, l’istituto di studi europei fondato da Jacques Delors, e consulente del primo ministro greco George Papandreou. È stato vicedirettore generale di Bankitalia, presidente della Consob, membro del comitato esecutivo della Bce.

Giovanni Perissinotto è l’amministratore delegato delle Generali. Laureato in Economia e Commercio a Trieste, ha fatto carriera nella compagnia assicuratrice fino a ricoprire l’attuale incarico di vertice.

Infine Libero Milone, una carriera nelle più prestigiose aziende di consulenza internazionale. Dopo una lunga esperienza in Deloitte (è stato anche presidente di Deloitte Italia), oggi è presidente di Protiviti, multinazionale della consulenza direzionale, e della società di risorse umane Jobnet.