Indaga la Procura di Roma, ma aprono fascioli anche altri uffici inquirenti italiani, dalla Calabria a Bologna. Nella capitale sono sotto inchiesta circa 700 persone, sospettate di omessa o incompleta evasione fiscale perché finite nella lista Falciani.
Ci sono molti vip, personaggi del mondo dello spettacolo, stilisti, gioiellieri, imprenditori, commercianti. Ma anche tante “persone comuni”, ora finite nel mirino del fisco con il sospetto di aver trasferito capitali in Svizzera.
Si tratta dei risvolti italiani di un giallo internazionale che prosegue da anni. Protagonisti, Hervè Falciani, ex superesperto informatico della Hsbc, e Georgina Mickhael, sua collega e, probabilmente, compagna di vita. Falciani è entrato in possesso di un mega elenco di conti correnti riconducibili a persone di mezzo mondo, che al termine di rocambolesche avventure, con tanto di fuga in Libano, e di vari tentativi di contatto con diversi paesi, ha ceduto alle autorità francesi, collaborando con la procura di Nizza.
Nella scorsa primavera la Procura di Torino ha chiesto e ottenuto un elenco di nomi italiani che conta quasi 7mila (6963) posizioni finanziarie, per un totale di 6,9 miliardi di dollari, relativi a depositi che risalgono agli anni compresi fra il 2005 e il 2007.
E qui arriviamo alle ultime novità: la Procura di Torino, ottenuti gli elenchi, li ha trasmessi ai diversi uffici giudiziari italiani, mentre sono in corso da mesi indagini della Guardia di Finanza per gli accertamenti. E a Roma ci sono circa 700 indagati. Fra i nomi di maggior spicco, gli stilisti Valentino, Renato Balestra e Sandro Ferrone, il gioielliere Bulgari (con due società, la Gianni Bulgari srl e la Bulgari International), l’attrice Stefania Sandrelli e sua figlia Amanda, la showgirl Elisabetta Gregoraci.
Grandi nomi anche del mondo delle imprese: è stato trovato un conto svizzero di Telespazio, società di Finmeccanica, e un altro intestato a Camilla Crociani, figlia di Camillo, che è stato presidente del colosso della difesa per 17 anni prima di essere coinvolto nello scandalo Lockheed. E poi ancora, Cesare Pambianchi, presidente della Confcommercio di Roma, Mario Salabè, già coinvolto negli anni ’90 nelle indagini sui finanziamenti all’allora Pci-Pds con la sua “Sapri Broker”.
Tutti indagati dalla Procura della capitale che nei prossimi giorni verranno sentiti dal procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e dal sostituto Paolo Ielo, anche per verificare se nel frattempo abbiano usufruito dello scudo fiscale.
Nel frattempo altre procure italiani stanno aprendo fascicoli, si ha notizia di due imprenditori su cui è stata aperta un’inchiesta a Vibo Valentia, di accertamenti su altre due persone a Cosenza, mentre a Bologna ci sono una decina di indagati, su una lista di 81 nomi che era stata trasmessa nel capoluogo emiliano dai colleghi dell’ufficio inquirente di Torino.
A Milano c’è un’inchiesta aperta in procura, ma senza titolo di reato e senza indagati, la Guardia di Finanza sta ancora facendo accertamenti per individuare eventuali posizioni sospette in base a un elenco di circa 2100 nomi arrivati nel capoluogo lombardo.