La Consob chiede alle società quotate maggiori informazioni sugli stipendi dei top manager. L’autorità che vigila sul mercato si concentra su tre punti: la remunerazione degli executive, con particolare riguardo agli eventuali accordi di buonuscita in caso di risoluzione anticipata del rapporto; i piani di successione per gli avvicendamenti al vertice; l’autovalutazione degli organi amministrativi.
Su questi temi le società quotate dovranno fornire informazioni precise in vista della prossima stagione assembleare. Le informazioni dovranno essere contenute «all’interno delle relazioni sul governo societario e gli assetti proprietari e nelle note di bilancio».
L’obiettivo dell’intervento «è di migliorare la trasparenza nei confronti nel mercato su aspetti della governance societaria» particolarmente rilevanti su cui, «come è emerso dalle analisi compiute dalla Consob, le informazioni attualmente fornite dalle società sono spesso incomplete, generiche e difficilmente comparabili».
Nel dettaglio, per quanto riguarda i compensi dei top manager, l’autorità raccomanda di utilizzare integralmente il modulo che è stato appositamente predisposto, indicando separatamente le diverse componenti delle voci “emolumenti per la carica” e “altri compensi”. Sugli accordi che prevedono indennità in caso di scioglimento anticipato del rapporto, la Consob richiede «specifiche informazioni (anche di tipo quantitativo) sulla presenza e sui principali elementi che caratterizzano tali accordi».
Gli obblighi informativi relativi agli altri due punti, i piani di successione e l’autovalutazione degli organi amministrativi, riguardano solo le 38 società che fanno parte del FtseMib, «in quanto si tratta di elementi fondamentali della corporate governance soprattutto nelle realtà più complesse, dove più accentuata è l’articolazione delle funzioni nell’organo di amministrazione e maggiore è la connotazione manageriale delle funzioni esecutive».
Sui piani di successione la richiesta è di fornire «informazioni dettagliate sulla loro eventuale esistenza e sui principali elementi che li caratterizzano», mentre per l’autovalutazione le società devono fornire spiegazioni sull’eventuale «implementazione di tale pratica, sulle modalità attraverso cui il processo di autovalutazione si realizza e sugli esiti dello stesso».
Queste indicazioni sono contenute in una bozza che rappresenta l’apertura di una fase di consultazione che si concluderà il 7 febbraio, data entro le quale dovranno pervenire le eventuali osservazioni.
Tutto questo ha carattere transitorio, visto che i temi aperti dalla consultazione saranno definiti in modo più sistematico dalle misure regolamentari che verranno adottate dalla stessa Consob entro la fine del 2011, in attuazione delle raccomandazioni europee sulla remunerazione che entreranno in vigore nel 2012.
La Consob ha anche effettuato un’analisi dell’attuale situazione. Delle 38 società del FtseMib, 20 dichiarano di non prevedere alcuna forma di indennità in caso di sciogliemtno anticipato del rapporto, 14 invece le prevedono e 4 non danno alcuna informazione. Quanto ai compensi, l’analisi riguarda 267 società nel 2007, che hanno pagato un totale di 349 milioni 704mila euro, 263 aziende nel 2008, per un totale di 299 milioni 576mila euro e infine 258 società nel 2009, che hanno corrisposto agli executive 255 milioni 402mila euro.
Come si vede, pur con le disparità dovute al dioverso numero di società, il trend registra un calo dei compensi. A scendere sono state in particolare le voci “bonus e altri incentivi” e “altri compensi”, mentre è rimasta stabile la voce emolumenti.