Davos 2011: l’agenda WEF del mondo che cambia

di Barbara Weisz

19 Gennaio 2011 15:30

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Al meeting WEF di fine gennaio i protagonisti dell'Economia mondiale discuteranno di regole condivise, scenari internazionali e rischi sistemici.

Regole condivise per una nuova realtà“. Su questo tema si confronteranno oltre 2500 leader fra politici, economisti, banchieri, rappresentanti delle istituzioni economiche e finanziarie e top manager, provenienti da oltre 100 paesi che parteciperanno al tradizionale appuntamento di Davos, in Svizzera: è il meeting annuale del World Economic Forum, giunto alla 41esima edizione, in programma dal 26 al 30 gennaio.
“Lo spostamento del potere politico ed economico da Ovest a Est e da Nord a Sud, così come la velocità dell’innovazione tecnologica, hanno creato una realtà completamente nuova” spiega Klaus Scwwab, fondatore e presidente WEF. “Il sistema globale e i modelli decisionali non possono far fronte ancora a lungo alla velocità e alla complessità di tutti questi cambiamenti. Quest’anno a Davos, invece che considerare solamente le conseguenze della recente crisi, ci concentreremo nella definizione della nuova realtà e discuteremo quali norme condivise sono necessarie per rendere possibile la cooperazione globale in questa nuova era”.

Questo dunque il tema di fondo, al termine di un anno che ha visto scoppiare la crisi del debito in Europa, uno dei più evidenti, e forse imprevisti, effetti della crisi finanziaria, e in un panorama internazionale in cui emergono nuove potenze economiche, a partire dalla Cina.
L’apertura dei lavori è affidata al discorso del presidente russo, Dmitry Medvedev.

I temi di fondo, intorno ai quali si svilupperà il dibattito, sono quattro: le risposte alla nuova realtà, le previsioni economiche e la definizione di politiche per una crescita inclusiva, il supporto all’agenda del G20, la creazione di un “Risk Response Network“, ovvero un meccanismo che consenta ai leader pubblici e privati di riconoscere i rischi sistemici e di mitigarli prima di arrivare al punto di crisi. Una piattaforma pensata per capire, gestire e rispondere meglio alla complessità dei rischi globali, che verrà presentata durante il forum.

Il meeting di Davos è un appuntamento fondamentale per la business community internazionale: quest’anno è prevista la partecipazione di 1400 business leader provenienti da oltre mille compagnie.
A co-presiedere questa edizione del forum saranno Paul Bulcke, Ceo di Nestlè, Chanda Kochhar, Ceo della indiana ICICI Bank, Yorihiko Kojima, chairman di Mitsubishi, Ellen Kullman, Ceo dell’americana DuPont, Jacob Wallenberg, Chairman della svedese Investor, Wei Jiafu, Ceo di China Ocean Shipping Group.

Fra le aziende partner, circa un centinaio, ci sono le grandi firme mondiali della consulenza manageriale: Accenture, Boston Consulting Group, Deloitte, Ernst & Young, McKinsey, PriceWaterhouse Coopers.

Presenti 35 fra capi di Stato e di Governo, fra cui il presidente messicano Felipe Calderon, il primo ministro britannico David Cameron, il cancelliere tedesco Angela Markel, il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, il presidente francese Nicolas Sarkozy, quello indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono, il presidente del Sud Africa Jacob G. Zuma. Saranno rappresentati 19 Governi del G20 con la presenza di ministri o istituzioni più alte. A questi si aggiungono i banchieri, i rappresentanti delle istituzioni internazionali e della società civile.

E grazie al Web c’è un spazio anche per coloro che non vanno a Davos, con “Ask a leader“: è possibile andare sull’apposita pagina di YouTube e proporre le proprie domande. Il Forum girerà un numero selezionato di domande ai leader, che risponderanno a loro volta su YouTube. Il servizio è già attivo. Per la prima volta, la risposta a tre delle domande più gettonate verrà data durante il discorso di apertura, quindi da parte del presidente russo Medvedev.