Mantengono la fiducia degli investitori e si affermano come leva strategica per superare il periodo di recessione.
Sono le pubbliche relazioni, considerate la forma di comunicazione più efficace per le imprese, nelle diverse attività in cui si declinano, dall’organizzazione di eventi alla comunicazione interna, dalle relazioni B2B alla comunicazione economico-finanziaria, dalle digital PR alla comunicazione sociale.
Lo conferma il “Monitor Utenti Relazioni Pubbliche 2010“, una ricerca affidata da Assorel all’ISPO di Renato Mannheimer. Giunta alla sua quinta edizione, l’indagine è stata condotta intervistando oltre trecento aziende private, suddivise per settore merceologico, associazioni di categoria ed enti pubblici.
Il tasso di crescita maggiore, rispetto ai dati di due anni fa, è stato registrato per il comparto del Digital PR/Social Media, che ha visto un incremento significativo, con un +23%: si passa infatti dal 45 al 68%.
Ben l’85% del campione coinvolto dalla ricerca è convinto che i social media rappresentino un’opportunità importante, che non si può più trascurare né, tantomeno, considerare marginale. Consente, secondo gli intervistati, di comunicare con un numero elevato di stakeholder a costi relativamente contenuti.
«L’indagine mostra con grande chiarezza il ruolo strategico che le aziende attribuiscono alle PR», afferma Renato Mannheimer, «e pur manifestando la fatica nella possibilità di investire, la fiducia rivolta al settore rimane costante».
Al contrario, sottolinea il direttore dell’ISPO, questa fiducia «aumenta, venendo ad esse riconosciuta la capacità di favorire il rilancio delle attività, con spazi di grande sviluppo per le Digital PR, su cui è palpabile il bisogno di seria professionalità».
Non a caso la professionalità e la competenza sono al primo posto tra le caratteristiche fondamentali segnalate dalle aziende nel tratteggiare il ritratto del consulente “ideale” nel settore delle relazioni pubbliche. Si uniscono a queste la capacità di rispettare le dinamiche e lo stile aziendale del cliente, per consolidare e valorizzare obiettivi e strategie interne, ma anche una buona organizzazione, la capacità di instaurare un rapporto di fiducia e di comprendere le esigenze del cliente.
Anche se con dati molto meno significativi, emerge inoltre dalla ricerca un leggero aumento per la comunicazione di crisi, la comunicazione economico-finanziaria e di marketing.
In conclusione, oltre la metà degli intervistati si è detta d’accordo sulla necessità di non interrompere le attività di relazioni pubbliche neppure in tempo di crisi, con una tendenza, almeno nelle intenzioni, a ridurre gli investimenti nell’advertising classico a favore delle RP.