Grave rialzo dell’inflazione quello registrato dalle ultime rilevazioni Istat. Una crescita dei prezzi che preoccupa soprattutto perché inserita in un contesto in cui imprese e consumatori vessano ancora in uno stato di crisi economica. Ma non sono solo i prezzi a far discutere, sorgono dubbi anche sulla scelta dell’istituto di statistica di inserire nel paniere beni come l’Ipad e il kebab.
L’inflazione sale del +2,1% sul 2010, a gennaio l’aumento è stato del +0,4% rispetto al mese precedente, mentre l’inflazione acquisita per il 2011 è pari all’1,2%. A lievitare sono soprattutto i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche (+0,8%), dei servizi sanitari e spese per la salute (+0,7%), dell’abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,6%) e dei trasporti (+0,5%).
Ora sotto controllo dell’Istat, per rilevare i prezzi al consumo, anche i tablet Pc, i ticket per entrare ai parchi nazionali, ai giardini zoologici e botanici, il fast food etnico, il salmone affumicato (strana scelta in un periodo di crisi) e i biglietti che consentono di usufruire di diverse modalità di trasporto. Fuori invece il noleggio dei Dvd (ritenuto ormai obsoleto).
Nel paniere andrebbero inseriti i prodotti che assumono maggiore importanza nella spesa effettiva delle famiglie e, al contrario, dovrebbero essere esclusi quelli il cui consumo è divenuto ormai marginale.
Così Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef manifestano le proprie perplessità: «a farci sorridere, sono gli ingressi di prodotti come il kebab ed inoltre riteniamo sbagliato che, come al solito, si immettano nel paniere oggetti tecnologici molto costosi, di diffusione molto limitata che, con le forti ed inevitabili cadute di prezzo, condizioneranno al ribasso il tasso di inflazione in termini generali, così come avvenne per videoregistratori, computer, navigatori satellitari ed altri oggetti tecnologici».
Il Codacons invece non conesta tanto la scelta del paniere, quanto i pesi attribuiti ad ogni bene. Ci si chiede come sia possibile che il peso dell’rc auto scenda da 1,3085% a 1,2991% nonostante nel 2010 questa voce sia aumentata del +6,6%, secondo gli stessi dati Istat.