Bilancio positivo per la prima PMI italiana ad aver creduto nei mini-bond. Si chiama Caar ed è un’azienda piemontese con un centinaio di dipendenti attiva nell’ambito dell’ingegneria di processo e di prodotto, con forte specializzazione nei settori automotive, aerospace e railway. Ha emesso un minibond da 3 milioni di euro e ha debuttato sull’Extramot-Pro di Borsa Italiana (dedicato alle obbligazioni societarie e riservato a investitori professionali) il primo luglio 2013.
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Vediamo come è andata l’operazione finanziaria.
Il bond è stato collocato in tempi definiti “brevissimi”. Interamente sottoscritto da 14 investitori professionali, ha permesso il finanziamento di un «importante piano di crescita e sviluppo, con conseguenti ricadute positive sul territorio, riscontrabili anche a livello occupazionale: sono oltre 20 le nuove assunzioni sul territorio, giovani specializzati che hanno portato l’età media dei dipendenti sotto i 35 anni». I piani di sviluppo si concentrano sia sul mercato italiano sia su alcuni internazionali come Brasile Germania e Serbia. Il bilancio 2013 si è chiuso con fatturato in aumento e utile in crescita.
Sono 31 le emittenti quotate sul segmento dedicato ai mini-bond delle PMI per un totale di 36 strumenti. L’Extramot-PRO di Borsa italiana è nato nel febbraio del 2013, con lo specifico obiettivo di accogliere i mini-bond delle PMI, ed è riservato agli investitori professionali. E’ uno dei diversi strumenti che Piazza Affari mette a disposizione delle PMI per il ricorso a canali di finanziamento diversi da quello bancario, ancora largamente maggioritario fra le PMI italiane.
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La legge che ha istituito i mini-bond per le PMI è il Decreto Sviluppo 2012 (articolo 32 del dl 83/2012), perfezionato con il Destinazione Italia 2013.