Chi più di coloro che ricoprono un ruolo dirigenziale in azienda è più votato al proprio lavoro? Le preoccupazioni legate alla vita professionale, che spesso ci si porta anche a casa, rischiano di sfociare in quella che ormai è riconosciuta come una vera e propria patologia: lo stress. Le difficoltà sul lavoro portano infatti ad un’alterazione degli equilibri psico-sociali che, nei casi più gravi, può sfociare in malattie come la depressione e gli stati d’ansia.
Sono molte le ragioni che portano a “rovinarsi la vita per il lavoro”. In un’Italia in cui imperversa la piaga della disoccupazione, una ricerca della Australian National University di Canberra, pubblicata sulla rivista Occupational and Environmental Medicine, ha dimostrato che a stressare è più la tipologia di lavoro che si svolge che il problema di non averlo.
L’instabilità e la precarietà lavorativa sono tra le cause più comuni di stress e insoddisfazione, ma c’è anche la percezione di uno stipendio non adeguato alla posizione ricoperta e al sempre crescente costo della vita. Fondamentalmente si sfata il mito comune che avere un qualsiasi lavoro è meglio di niente e si suggerisce una maggiore attenzione alla qualità della vita, non solo privata ma anche professionale. Un’aspetto dal quale non si può prescindere, a qualsiasi livello occupazionale.
Ma visto che lo stress è sempre in agguato, soprattutto per chi ricopre ruoli di responsabilità come i manager d’azienda, o le donne che devono conciliare carriera e famiglia, vogliamo darvi qualche consiglio sullo stile di vita da tenere per combatterlo. Suggerimenti che potete sottoporre anche ai vostri dipendenti, magari con contratto atipico e quindi particolarmente “suscettibili”.
Come suggerivano i saggi latini “Mens sana in corpore sano“, quindi fondamentalmente lo stress si combatte a tavola, o almeno aiuta a vincere parte della battaglia dando maggiore tono al sistema nervoso. Migliorando l’umore si facilita anche il proprio rilassamento mentale.
In situazioni particolarmente stressanti si è spinti a compensare la propria ansia con il cibo, ma è importante scegliere quello giusto. Le donne soprattutto, in questi casi, scelgono i dolci. Ebbene, alimenti che contengono saccarosio (io comune zucchero) non sono la scelta giusta perché comportano un’alterazione dei minerali, fondamentali per il benessere di tutto il corpo ed in particolare di cervello e muscoli.
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Inizialmente si avverte uno stato di benessere dovuto all’innalzamento della serotonina, ma poi la carenza di elementi con funzioni antiansia, come magnesio e calcio, comportano un’innalzamento del nervosismo e degli stati infiammatori, causa di fastidiosi (e irritanti) mal di testa.
La posto dello zucchero raffinato è possibile scegliere alternative come il miele, lo sciroppo d’acero o il fruttosio. Fondamentale inoltre assicurarsi i giusti livelli di vitamina B, vitamina C (potente antiossidante), calcio e magnesio per mantenere il giusto equilibrio del sistema nervoso. Al di là degli integratori alimentari è possibile assumere ogni giorno un cucchiaio al giorno di lievito di birra per la vitamina B; sesamo, verdure a foglia verde e yogurt per il calcio; agrumi, kiwi, mele e broccoli per la vitamina C; frutta secca, alghe, legumi e ortaggi per il magnesio.
Utili anche i cereali integrali che con le loro fibre aiutano a disintossicarsi e ad assorbire meno zucchero e lo zenzero che con le sue proprietà anti-infiammatorie aiuta a far passare il dolore.
In periodi particolarmente difficili si sconsigliano cibi come pane, pasta, riso, grassi saturi e idrogenati, alimenti contenenti glutammato o altri additivi (causa di mal di testa), alcolici, crostacei ed in generale i cibi ricchi di zucchero e grassi. Via libera invece per pesce e carni bianche.
Ovviamente ad uno stile alimentare corretto sarebbe molto utile associare anche della sana e sempre consigliata attività fisica.