Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, è molto vicino a raggiungere il suo obiettivo di arrivare a controllare una quota di maggioranza di Chrysler. In questi giorni è stato infatti raggiunto l’accordo tra Fiat, Chrysler e gli altri soci per l’esercizio della “Incremental Equity Call Option” che permetterà alla Casa del Lingotto di acquisire un ulteriore 16% dell’americana. Ad oggi Fiat detiene il 30%, così arriverebbe a quota 46% e entro fine anno potrebbe esercitare, gratuitamente, un altro 5% arrivando a controllare il 51% della Casa di Detroit.
Ricordiamo infatti che il contratto tra le due Case automobilistiche prevedeva che, con il salvataggio di Chrysler, Fiat assumesse il controllo del 20% dell’americana per poi salire al 35% con incrementi per tappe del 5% ciascuna subordinate al raggiungimento di determinati obiettivi. Finora Marchionne ne ha conquistati due e ora può centrarne uno ancora più consistente: il 16% appunto. Ma questo sarà possibile solo se i debiti nei confronti dello Stato scenderanno al di sotto dei 4 miliardi di dollari. Dopo di che la strada per Fiat sarà tutta in discesa e potrà aumentare gratuitamente la propria quota al 51%.
Ammonta ad un miliardo e 268 milioni di dollari il costo che dovrà sostenere Fiat per questa operazione. Affinché il gruppo torinese possa esercitare per intero la call option è condizione necessaria che venga rifinanziato il debito (circa 7 miliardi dollari) che Chrysler ha contratto nei confronti dei governi di USA e Canada nel 2009 per la sua operazione di salvataggio [Continua con le dichiarazioni di Elkan e Marchionne…].