E adesso la battaglia per il controllo di Parmalat entra nel vivo. I francesi di Lactalis hanno lanciato un’offerta pubblica di acquisto (opa) sul 100% del capitale di Collecchio, proprio nel giorno del vertice italo-francese a Roma. E mentre nella Penisola proseguono gli sforzi per la formazione di una cordata italiana. Con l’offerta decolla definitivamente una partita industriale e finanziaria seguita con particolare attenzione anche dalla politica.
L’annuncio dell’opa ha provocato l’immediata reazione della Borsa, dove il titolo si muove con un rialzo superiore al +11% avvicinandosi al prezzo dell’opa. L’offerta è pari a 2,6 euro per azione in contanti, e rappresenta un premio del 12,5% rispetto alla chiusura di giovedì scorso.
Ma vediamo innanzitutto le caratteristiche dell’offerta. L’opa riguarda il 71% del capitale di Parmalat che Lactalis ancora non possiede (i francesi il mese scorso erano saliti al 29%). Rappresenta un premio del 21,3% sulla quotazione degli ultimi 12 mesi e del 33,6% sull’ultimo anno. Lactalis intende mantenere la società quotata alla Borsa di Milano. Il presidente del gruppo d’oltralpe, Emmanuel Besnier spiega di avere «un progetto di crescita ambizioso per Parmalat: farne il gruppo italiano di riferimento nel latte confezionato a livello mondiale, con sede, organizzazione e testa in Italia».
La nota della società sottolinea poi che i francesi valutano «l’opportunità di far confluire in Parmalat le proprie attività europee nel «l’espansione nei mercati in forte sviluppo quali Brasile, India, Cina, nei quali entrambi i Gruppi ad oggi hanno una limitata presenza». Dall’unione fra Lactalis e Parmalat nascerebbe un colosso da 14 miliardi di euro di fatturato, il primo gruppo mondiale nei prodotti lattiero caseari. [Continua…]